E’ nelle mani di un tavolo di lavoro composto da tecnici dell’Arengo e dell’Anci, l’Associazione Comuni italiani, il futuro delle scuole ascolane da ricostruire, riorganizzare e gestire da qui ai prossimi 30 anni (utilizzando i finanziamenti post terremoto ed eventuali fondi privati), adesso, dopo una delibera di giunta del 3 maggio scorso. In altre parole, ora l’Amministrazione comunale uscente ha deciso di andare ad analizzare nel dettaglio, dal punto di vista della sostenibilità, fattibilità e interesse pubblico, la proposta già presentata da un gruppo di imprese nello scorso mese di dicembre (con investimenti complessivi previsti che sarebbero di circa 50 milioni di euro) e poi rimodulata – su richiesta dell’ente – nello scorso febbraio per ricostruire, razionalizzare e gestire le scuole comunali per 30 anni. Una partnership pubblico-privata, dunque che vedrebbe questa cordata di imprese disponibile a prendere in mano, affiancando propri capitali ai finanziamenti post sisma già stanziati, tutta l’operazione di realizzazione, manutenzione e gestione dei nuovi poli scolastici in città.
In linea con una specifica ordinanza del commissario straordinario per il terremoto che prevedeva l’utilizzo di accordi pubblico-privato per la ricostruzione o l’adeguamento sismico del patrimonio comunale, adesso, come detto, l’Arengo insieme alla struttura tecnica dell’Anci (grazie all’adesione al progetto “Patrimonio in Comune”) sarà chiamato a pronunciarsi in maniera definitiva, dopo una prima valutazione e una richiesta di rimodulazione, su questo progetto relativo al futuro delle scuole ascolane. Una proposta che, come emerge anche dalla relazione tecnica del Comune, prende spunto dai «finanziamenti concessi per i seguenti edifici: scuola elementare e materna Malaspina, scuola materna San Filippo, scuola primaria Don Giussani, scuola primaria Poggio di Bretta, scuola Don Bosco-San Filippo, nuovo Polo scolastico San Marcello-via Sardegna, costruzione Polo scolastico Ceci, nuova costruzione Polo scolastico Cantalamessa e nuovo Polo scolastico D’Azeglio».
Dopo la proposta pervenuta per la prima volta all’Arengo nello scorso mese di dicembre e una riunione a gennaio negli uffici del commissario per la ricostruzione, le ditte proponenti hanno presentato una rimodulazione nello scorso febbraio, su richiesta del Comune, trasmettendo nuovi, definitivi, elaborati, pervenuti tutti entro lo scorso mese di aprile. La nuova proposta rimodulata per il futuro delle scuole comunali, demolizioni e ricostruzioni incluse, vedrebbe ridimensionato rispetto a quella originaria il canone annuale che l’ente dovrebbe pagare alla società privata per la gestione gli edifici scolastici per la durata di 30 anni. Una riduzione che sarebbe possibile a fronte di un possibile finanziamento integrativo che arriverebbe dalla Gse (società individuata dallo Stato per la sostenibilità ambientale tramite fonti rinnovabili ed efficienza energetica) che dovrebbe aggirarsi intorno ai 6 milioni di euro. Questo, quindi, consentirebbe di andare a ritoccare un canone che comunque, ora i tecnici di Arengo e Anci dovranno valutare per la sua incidenza sul bilancio comunale.