La Provincia rispolvera il canone sugli spazi pubblici (Cosap) per tappare il buco di bilancio

Adesso è ufficiale: la Provincia rispolvera il Cosap, ovvero il famigerato canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche relativamente agli accessi carrabili o pedonali sul territorio piceno che per alcuni anni era stato azzerato, o meglio sospeso. Un provvedimento divenuto ormai inevitabile alla luce di un Piano di riequilibrio che, secondo quanto confermato anche dalla recente relazione della Corte dei Conti, è ancora in una fase di criticità con un buco da tamponare di circa 600 mila euro ogni anno. Ed ecco, dunque, dopo anni di silenzio, con il congelamento del canone in questione, ora rispunta in tutta la sua concretezza questo balzello provinciale da pagare per i passi carrabili e pedonali e per gli accessi agricoli.

Una carta, quella del canone sugli accessi e l’occupazione di spazi e aree pubbliche che Palazzo San Filippo ha deciso ora di tornare a giocarsi nella difficilissima partita della quadratura del bilancio e dei suoi equilibri contabili. Un’ipotesi che si traduce nero su bianco nella determina relativa alla definizione di aliquote e tariffe per il 2019, con uno specifico passaggio in cui – attraverso un apposito decreto presidenziale – l’ente evidenzia di «non confermare per il 2019 l’azzeramento del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche relativamente agli accessi carrabili o pedonali individuati nel vigente regolamento Cosap approvato con atto del consiglio provinciale del 10 marzo 2005 e integrato con atti del Consiglio del 17/ marzo e del 31 ottobre 2006, confermando contestualmente tutti gli altri canoni previsti nel regolamento del Cosap, incluso l’indice di variazione annuale Istat, prevedendo la scadenza del pagamento del Cosap e del canone per gli impianti pubblici entro il 31 ottobre 2019».

Vista la precaria situazione economica, confermata anche dalla Corte dei Conti per quel che riguarda il Piano di riequilibrio dell’ente, con circa 600 mila euro da trovare ogni anno, ecco che la Provincia cerca, dunque, di arrangiarsi e procedere subito con la riattivazione dei famigerati canoni sui passi carrabili e sugli accessi ai terreni agricoli, ovvero ripristinando il pagamento su tutte le tipologie di accesso sulle strade provinciali. Una questione che già negli anni addietro aveva scatenato non poche discussioni e annesse polemiche. E che ad un certo punto, sotto la presidenza di Piero Celani, era stata sospesa con il congelamento del Cosap. Fatto sta che ora, alla luce delle gravi difficoltà economiche dell’ente, le intenzioni si traducono in fatti concreti e tutti coloro che usufruiscono di accessi o spazi pubblici dovranno tornare a pagare il canone entro il prossimo mese di ottobre. Già nel 2016 si era sollevata l’ipotesi di riattivare il balzello, ma poi si era deciso «di confermare in via provvisoria l’azzeramento del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche relativamente agli accessi carrabili o pedonali individuati dal vigente regolamento Cosap (il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche)». Ma ora Palazzo San Filippo ha davvero bisogno di fare cassa per riequilibrare i conti.

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