Sono 29 i progetti che interessano anche il Piceno, sui 54 complessivi finanziati dalla Regione con il bando Fesr per il rilancio produttivo delle zone terremotate attraverso il sostegno alla competitività del Made in Italy. Si tratta di progetti innovativi che coinvolgono 57 aziende della provincia di Ascoli e riguardano settori come agroalimentare, moda, salute e benessere, casa, meccatronica. I contributi concessi complessivamente sono pari a 15 milioni di cui più della metà riguardano i progetti che interessano il territorio piceno. Tutto il pacchetto delle proposte prevede complessivamente 120 nuove assunzioni (tra stabilizzazioni, contratti nuovi o atipici) su circa 28 milioni complessivi di investimenti.
Le aziende di Ascoli e provincia coinvolte nei vari progetti presentati sono la Carbon Mind srl, Meccanica H7, Nano Tech, 2D1M Meccanica, Graziano Ricami, Leonori srl, Vichi srl, Proietti Tech, Mds srl, Adriatica Bitumi, Gaspari Gabriele, Grandinetti srl, Inim Electronics, Lom, Fly srl, Artigiano srl, Taglio Everest, Mecmarmi, Eccoitaly, Pietra 4.0, Beelab, In Italia, In 3D Lab, Tecno Art, Falegnameria Pinocchio, I.t. Service, Kiro srl, Customizing srl, Solv srl, Emme Ti, Habitalia, Lafenice, Yuma comunicazione, Stones Fountain, la D5 Italia, la Costruzioni Centroitalia, Migliori Ascoli Piceno srl, Vademecum, Fulvi Packing, Fattorie Italiane, Frittoso Lab, Nextlab, Krealegno, Dienpi,Mito, Gourmet d’Italia, Wudawu, Food & relax, Bit Lounge, Travaglini costruzioni, Idrea, Adriatic Techno Park, Impresa edile Sa.gi, 4S srl, Winelab, Cooperativa Comunità dei Sibillini, Domus Project, Oikos, Gieffe, Spazio Moda, Compagnia dei folli, Service Coop, Progetto Zenone, Arte On, Ophiservice, Smarteam.
“Questa graduatoria – commentano il vice presidente della Regione, Anna Casini, e l’assessore regionale alle attività produttive, Manuela Bora, è un’ulteriore risposta al rilancio delle aree devastate dal sisma, puntando sull’innovazione come volano per uscire dalla crisi. La strada percorsa è quella degli investimenti negli ambiti del Made in Italy, attraverso la rivitalizzazione delle filiere produttive. Le piccole e medie imprese hanno saputo cogliere questa opportunità, puntando su progetti innovativi di grande qualità e scegliendo di farlo attraverso forme di aggregazione in filiera. E’ questa la risposta straordinaria, e assolutamente non scontata, soprattutto in settori tradizionali come quelli del Made in Italy, mostrata dalle imprese localizzate nelle aree del cratere.