Ripartendo da una base consolidata del 67% di raccolta differenziata (come confermato anche dagli ultimi dati ufficiali), adesso la città prova a fare un ulteriore salto di qualità per incrementare ancora sia il dato che il decoro urbano passando attraverso un potenziamento del servizio nelle frazioni, già da ottobre, un costante mantenimento dei controlli e delle sanzioni e anche ragionando sull’esperimento, dal 2020, da effettuare in una zona cittadina per attivare il sistema di premialità. Della serie, chi differenzia di più pagherà meno e chi differenzia meno pagherà di più. Questi gli elementi su cui puntano l’Amministrazione comunale, anche in base a quanto definito nella precedente legislatura, Ascoli servizi ed Ecoinnova per ottimizzare il ciclo dei rifiuti e consentire ai cittadini virtuosi di risparmiare rispetto ai trasgressori delle regole.
Sul fronte della differenziata, i dati parlano chiaro. Nonostante una revisione dei parametri a livello regionali, dopo un paio d’anni di lavoro si è riusciti a portare il capoluogo piceno non solo a raggiungere una percentuale del 65%, stabilito come riferimento minimo di legge, ma gli ultimi mesi confermano anche l’ulteriore salto fino al 67% come risultato ormai stabilizzato, come confermano i dati ufficiali pubblicati anche on line. Basti pensare che sia ad aprile (con un 67,66%) che a maggio scorso (con un 67,05%), la percentuale di rifiuti differenziati dagli ascolani sembra ormai solo destinata a crescere. Con un dato che, anche se non ufficializzato, sembra in linea anche per quel che riguarda lo scorso mese di giugno. Di fatto, andando a ritroso nel tempo, l’introduzione del porta a porta in tutta la città ha permesso prima di fare un balzo importante dal 40,87% del gennaio 2017 al 62,41% del gennaio 2018. Da qui un graduale incremento che aveva finalmente portato nello scorso mese di gennaio già a superare il 67% (67,62%) per stabilizzarsi, a parte una leggera flessione a marzo, sempre al di sopra della percentuale raggiunta. “Una percentuale ancor più significativa – come spiega il responsabile di Ecoinnova, Francesco De Angelis – se considerata in rapporto a quelli che erano i vecchi parametri di calcolo». Attualmente, i rifiuti non differenziati da parte degli ascolani si attestano intorno al 30%. Un risultato non ipotizzabile un paio di anni fa”.
Già nella precedente legislatura si era annunciata l’intenzione di andare a potenziare ulteriormente il servizio per la raccolta differenziata nelle frazioni, cercando di migliorare ulteriormente la percentuale raggiunta. In tal senso, tra settembre e ottobre i rappresentanti di Ascoli servizi ed Ecoinnova si siederanno al tavolo col sindaco Fioravanti per avviare anche questa fase di implementazione del servizio proprio nelle zone più periferiche della città. A seguire, si aprirà un tavolo tecnico anche con i vari uffici comunali che si occupano della tassa sui rifiuti per cominciare a ragionare sull’esperimento da effettuare, partendo da una prima zona della città, per premiare con uno sconto sulla tari coloro che differenziano maggiormente. E questo potrebbe accadere nel corso del 2020 con l’adozione – inizialmente solo in un quartiere o una frazione – di mastelli con codice, per monitorare i conferimenti di rifiuti di ciascun utente. Per entrare gradualmente nella nuova era della “meritocrazia ambientale”.