I bandi per le imprese diventano i possibili appigli e strumenti per provare a ripartire lungo la strada della ripresa economica, alla faccia di sisma e crisi globale. Un’occasione che le imprese del territorio ascolano, – soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni – cercano di cogliere per provare a reinvestire e creare nuove opportunità anche occupazionali. E tre sono quelli che a stretto giro possono essere ancora accessibili, rispetto ad un’altra serie già avviata nei mesi scorsi dalla Regione e in corso di definizione. Il riferimento è al bando con scadenza dei termini il prossimo 30 ottobre e riservato alle piccole e medie imprese del commercio e dell’artigianato artistico con la possibilità di attingere a fondi Fesr, gestiti dalla Regione, fino a 50.000 euro a progetto. Scadenza il prossimo 29 novembre, invece, per la presentazione delle domande relative al bando della Regione a sostegno delle piccole e medie imprese nei settori della cultura e del turismo con sgravi fino al 20% degli investimenti. Oltre al bando annunciato dall’Arengo, legato al progetto “From past to smart” che sarà pubblicato nei prossimi giorni con lì obiettivo di co-finanziare, sempre con fondi Fesr via Regione, i progetti di sviluppo e innovazione di piccole e medie imprese ascolane.
Micro, piccole e medie imprese ascolane del commercio o dell’artigianato artistico dovranno fare un passo avanti entro il prossimo 31 ottobre per provare ad ottenere i finanziamenti europei fino a 50 mila euro, messi a disposizione attraverso un apposito bando regionale. Sbloccato l’iter dallo scorso primo agosto, ora resta circa un mese per poter presentare domanda. Le imprese in questione dovranno appartenere ai comparti del commercio al dettaglio, della somministrazione di alimenti e bevande in sede fissa o dell’artigianato artistico e di qualità. Ma soprattutto devono avere sede operativa in uno dei Comuni colpiti dal sisma. Capoluogo incluso. Le spese ammissibili dovranno riferirsi agli interventi per cui si inoltra richiesta di contributo ed essere congrue e coerenti al raggiungimento degli obiettivi indicati nel bando. Sono ammissibili i costi riguardanti spese per iniziative promozionali, attività di marketing, studi e ricerche, realizzazione di servizi comuni e di sistemi informativi da sviluppare con supporti informatici, progettazione, direzione dei lavori e coordinamento, opere edili e di installazione impianti. Il costo complessivo ammesso per le agevolazioni relative alla realizzazione dei progetti non potrà essere inferiore a 12.000 euro ad impresa, iva esclusa, mentre non sono previsti limiti massimi di investimento, tenendo presente che gli importi massimi delle agevolazioni concedibili non potranno superare l’importo massimo di 50.000 euro per ciascun progetto. Le domande devono essere inviate per via telematica attraverso apposita piattaforma della Regione.
Altro bando in arrivo, annunciato dall’Arengo per le prossime settimane, sarà predisposto dall’ente comunale nel quadro del progetto “From past to smart” presentato per il bando regionale Iti 1. Si tratterà di individuare le piccole e medie imprese con sede nel Comune di Ascoli e già costituite da non più di cinque anni per l’attribuzione di un contributo, in qualità di cofinanziamento, per progetti di sviluppo di prodotti e processi di innovazione.
Intanto, scadranno il prossimo 29 novembre i termini per le domande relative al bando che la Regione ha destinato alle imprese nel settore culturale, creativo e del turismo nella zone colpite dal sisma. Si tratta di fondi (complessivamente 4,5 milioni di euro) che saranno destinati a progetti di innovazione organizzativa e gestionale, di sviluppo di prodotti e servizi innovativi, di investimenti per acquisizione di mezzi di produzione, insediamento di nuove attività, nonché qualificazione dell’offerta turistico-culturale. L’intervento si rivolte alle imprese della filiera culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e delle produzioni tradizionali. Gli investimenti non possono essere inferiori aa 50.000 euro e superiori ai 150.000 euro. Per progetti in forma associata, i tetti si elevano a investimenti minimi di 150.000 euro e massimo di 400.000 euro.