Oltre ai danni (da riparare per il post terremoto), anche la beffa per liceo Stabili e per Ascoli. Perché proprio per il completamento dei lavori in corso, secondo la motivazione addotta dalla Provincia, lo stesso ente provinciale ha bocciato la richiesta di istituzione di un liceo musicale in città, per il prossimo anno scolastico, avanzata proprio dalla dirigenza dello “Stabili”. A vantaggio del liceo classico di San Benedetto e, quindi, chiudendo per sempre lo spiraglio anche futuro di avere tale tipologia di liceo nel capoluogo essendone previsto uno solo, dalle linee guida per la programmazione della rete scolastica, per ogni provincia. Un “derby” del liceo musicale, dunque, che vede uscire sconfitta Ascoli, ma con una motivazione fittizia, considerando che in realtà i lavori che si stanno eseguendo alla sede dello “Stabili” dovrebbero concludersi a primavera. E, quindi, in netto anticipo rispetto all’avvio del prossimo anno scolastico. Sulla questione, adesso, arriva anche un’interrogazione dei consiglieri comunali della lista “Ascolto e partecipazione”, Nardini e Canzian, che approdrà in Consiglio e con la quale si chiede al sindaco quali iniziative si intendano prendere per tutelare la posizione ascolana.
“Le linee guida per la programmazione scolastica per il triennio 2020-2023 approvate dalla Regione Marche – scrivono Nardini e Canzian nell’interrogazione – prevedono che i licei musicali e coreutici possono essere autorizzati in numero non superiore ad 1 per provincia, rendendo, di fatto, impossibile l’autorizzazione ad istituire un secondo liceo musicale nel Piceno”. “La motivazione del diniego della Provincia rispetto alla richiesta ascolana – proseguono i consiglieri – suona come una beffa per la città di Ascoli già provata dal recente terremoto e proprio per questo beffata ancora una volta. Non sembra verosimile l’impossibilità a reperire tra gli edifici scolastici cittadini gli ambienti idonei per poter attivare tale nuovo insegnamento… Al sindaco chiediamo se ritiene di attivarsi nei modi che riterrà più opportuni per stigmatizzare ed eventualmente far modificare tale scelta anche per le motivazioni mortificanti che sono state addotte e se ha assunto informazioni al riguardo dal consigliere provinciale espressione del consiglio comunale di Ascoli sul perché non abbia espresso alcuna considerazione, né l’abbia informato di tale problematica”.