Il territorio piceno prova a reagire contro il rischio isolamento e il timore di un’economia vicina al collasso. E il tentativo di alzare la voce e portare sui tavoli che contano proposte e indirizzi di possibile finanziamento per restituire dignità ed efficienza alla rete infrastrutturale – ed in primis quella stradale – della provincia di Ascoli e di quella di Fermo parte dalla riunione convocata ieri da Confindustria Centro Adriatico nella sede ascolana. Una reazione obbligata, perché stavolta si sta davvero toccando il fondo. Tra terremoto e le ultime vicende legate a Salaria ed A14 si è arrivati a toccare il punto più basso. Ed ora le associazioni imprenditoriali, capeggiate da Confindustria Centro Adriatico, insieme alle organizzazioni sindacali e ad altre realtà importanti e strategiche sul territorio come la Fondazione Carisap, hanno deciso di attivare un Comitato per le infrastrutture, una sorta di task force per la rete stradale e i collegamenti in genere. Tutti al lavoro, sin da subito, per mettere a punto un documento che contenga, dopo un attento monitoraggio, tutte le istanze per potenziare la rete infrastrutturale del territorio piceno (e fermano), con una dettagliata serie di proposte e anche eventuali indicazioni o ipotesi per il reperimento dei necessari finanziamenti. Questo quanto emerso dalla riunione operativa convocata ieri pomeriggio dal presidente di Confindustria, Simone Mariani.
Innanzitutto, il confronto di ieri, come detto, ha partorito questo nuovo Comitato per le infrastrutture che dovrà ora mettersi al lavoro con una ulteriore riunione che sarà programmata dopo l’incontro sulla viabilità previsto per il prossimo 20 ottobre in Prefettura. «L’obiettivo – spiega il presidente Mariani – è quello di avviare, in un momento drammaticamente storico come questo, innanzitutto un monitoraggio di quelle che sono le proposte, le istanze avanzate, gli studi di fattibilità, le ipotesi progettuali di ampio respiro e anche quelle per il reperimento delle risorse necessarie, al fine di riequilibrare il livello delle infrastrutture presenti, a fronte delle attuali, gravi, carenze. Arriveremo, quindi, a definire un documento congiunto, con questo Comitato che è aperto e sarà ulteriormente allargato a chi oggi non ha potuto essere qui». Questa la direzione tracciata da tutte le componenti che si sono sedute attorno al tavolo per questa prima riunione operativa: da Mariani per Confindustria al presidente della Fondazione Carisap Galeati, dal presidente dell’Ance di Ascoli Ubaldi a quello dell’Ance di Fermo Valentini, così come alle organizzazioni sindacali rappresentate da Nicolai (Cgil), Angelini (Cisl) e Pacetti (Uil) e a Nazzari per la Cia, Maranesi per Copagri, Ciriaci per Confagricoltura e Mori per la Federazione autotrasportatori italiani. Con la disponibilità già garantita, seppure non presenti ieri, dalla Fondazione Carifermo e da Confcommercio, oltre alla Camera di Commercio. Nel corso del confronto è stata evidenziata la situazione di precarietà delle infrastrutture e della rete stradale sul territorio ascolano e su quello fermano, ritenuta – come poi trascritto anche nel documento d’intenti siglato dai presenti – «inadeguata ed inefficiente, che penalizza le imprese e i lavoratori e che rappresenta un freno alla crescita e ad ogni politica di rilancio del territorio».