La Cna di Ascoli ha portato, sul tavolo della Prefettura, nel corso della riunione sulla viabilità convocata per questa mattina, alcune problematiche, proponendo anche possibili soluzioni.
“Per quanto riguarda le problematiche, – scrive la Cna – sono 10 i viadotti dell’A14 posti sotto sequestro dal Tribunale di Avellino per la non conformità delle barriere new jersey, nello specifico quelli di Fosso San Biagio, Campofilone, Santa Giuliana, Santa Maria, Cerrano, Marinelli, Vallescura, Petronilla, Fosso Calvano e Vallelunga, sulle quali non sarebbero stati fatti sufficienti test per i tirafondi di ancoraggio al suolo. La conseguente chiusura di una corsia di marcia ha reso i tatti autostradali interessati, su cui è previsto il limite di 40 km orari per i Tir e 60 per le auto, pericolosamente congestionati. La preoccupazione riguarda i tempi di azioni giudiziarie che si prospettano assai lunghi. E’ necessario trovare modalità legalmente percorribili che tutelino l’interesse generale della sicurezza del traffico veicolare, la salubrità ambientale della zona interessata a code e soste. La gestione dei tempi di guida e di riposo del personale alla guida dei mezzi dotati di cronotachigrafo sulla tratta sia autostradale che ordinaria, spesso contemporaneamente caratterizzate da ingorghi, rallentamenti e code, è preoccupante. A tale proposito si evidenzia come le “semplici” notazioni su dischi e strisciate, non sembrano garantire controlli al di fuori dell’area di giurisdizione delle nostre forze di Polizia e, nel futuro, anche accertamenti, dei vari Ispettorati del Lavoro. Si invita quindi ad elaborare provvedimenti opportuni in merito. Come la necessità di “sbloccare” i divieti notturni presenti in taluni centri abitati, dislocati sulla SS16 per favorire una minima velocità in grado di non impattare duramente sulle attività commerciali e di servizio. La tratta provinciale dell’A14, corridoio strategico per il collegamento nord-sud sia per il trasporto merci che per le persone, se dal punto di vista strettamente formale non ha “territorio autostradale coinvolto” dai provvedimenti di sequestro, vive comunque delle continue attività di manutenzione ed adeguamento sulle numerose gallerie presenti tra Pescara e Porto Sant’Elpidio, registrando appunto la compressione del traffico delle due tratte, fermana e teramana. Le code che si creano raggiungono anche i 20 km, aumentando a dismisura i tempi di percorrenza con la conseguente perdita di ore di lavoro ed un inquinamento fuori luogo, dovuto alle fermate e le ripartenze continue dei mezzi pesanti, che sta diventando una vera e propria emergenza. E’ necessario attivare ogni iniziativa atta a sviluppare una dinamica risolutiva di questi vari problemi. La fine dei lavori è stata stimata per primavera del 2021, senza pensare alle disastrose conseguenze che il prolungarsi dei disagi, causati dalle interminabili code e traffico intasato, porterebbe all’intero territorio. Questa situazione è insostenibile e prima che la nostra Regione resti in ginocchio, siamo a richiedere l’anticipo della chiusura lavori almeno tra giugno e settembre 2020”.
Ma la Cna ipotizza anche possibili soluzioni.
“Sarebbe auspicabile – scrive l’associazione di categoria – che, seppure lungi dall’essere la soluzione del problema, la Società Autostrade o chi di dovere, ivi compreso il Ministero competente, sospenda il pedaggio autostradale nelle tratte interessate dai disagi e fino al ripristino del traffico su tutte le corsie disponibili. Altre misure, un aggiornamento sull’andamento reale della percorrenza del tratto autostradale interessato dai restringimenti di corsia a causa di aree sottoposte a sequestro; l’apertura dei restringimenti di carreggiata non necessari su tutti quei tratti non interessati dai cavalcavia e rafforzamento provvisorio delle barriere new jersey, almeno per le festività natalizie, che consenta la riapertura a due corsie con i previsti limiti di velocità; prevedere i cantieri di lavorazione su un cavalcavia alla volta in modo da far defluire il traffico in maniera più omogenea sugli altri tratti interessati; un alleggerimento del traffico realizzabile con dei “percorsi consigliati”, ad esempio nel tratto lungo mare della SS16; un’analisi e interventi organici anche per le problematiche viarie della bretella Ascoli-Mare e delle tante altre strade statali e provinciali ancora afflitte da gravi limitazioni a causa dei danni provocati dagli eventi sismici.