Sono circa 2.200 letterine inviate dall’Arengo ad altrettante famiglie ascolane che nel 2018 non hanno pagato la tassa sui rifiuti. Pur essendo chiamati a farlo visto che, il capoluogo piceno è stato escluso dai vari decreti post terremoto anche dall’esenzione dalle tasse locali (mentre nei paesi vicini tutti ne hanno beneficiato). Ed ecco, ora, questa letterina che tecnicamente costituisce un avviso di accertamento del debito, da parte dei cittadini, nei confronti dell’ente comunale e rappresenta un sollecito a pagare prima di intervenire con ingiunzioni fiscali e maniere forti. Del resto, non si possono fare sconti anche per il fatto che la somma complessiva da recuperare solo per la tassa sui rifiuti negli anni dal 2011 fino al 2018 ammonta ormai a circa 1,3 milioni di euro. E’ per questo motivo che puntualmente e periodicamente, negli ultimi anni l’Arengo ha iniziato a inviare ondate di avvisi di accertamento proprio per riuscire ad incassare tributi non pagati dai contribuenti per tarsu, tares e tari degli ultimi 8 anni.
Sono, per la precisione, 2.181 le famiglie (e anche attività) che riceveranno o hanno già ricevuto l’avviso di accertamento relativo al mancato pagamento della tassa sui rifiuti relativa allo scorso anno. Per una somma stimabile intorno ai 200 mila euro. Si tratta di veri e proprie comunicazioni di accertamento delle somme non pagate nonostante un precedente sollecito. Comunicazioni che, a tal proposito, sono accompagnate anche dai relativi modelli di versamento, considerando che nel frattempo sono stati aggiunti anche interessi e spese di spedizione rispetto agli importi inizialmente dovuti. Ma questa ultima ondata di lettere rappresenta, di fatto, solo la punta dell’iceberg se solo si pensa, come detto, che nel corso degli anni si è arrivati addirittura a superare abbondantemente il milione di euro da incassare per le tasse sull’immondizia. Un dato, quello delle 2.200 famiglie che non hanno pagato, che sarebbe leggermente superiore a quello degli anni precedenti, quando si oscillava tra le 1.800 e le 2.000 famiglie in debito ogni anno.
Il tentativo globale dell’Arengo, attraverso l’assessorato al bilancio guidato da Dario Corradetti, è quello di andare gradualmente a recuperare, solo per quel che riguarda la tassa sui rifiuti degli ultimi 8 anni, circa 1,3 milioni di euro. Una somma che farebbe molto comodo all’ente. E renderebbe giustizia a tutti quegli ascolani che hanno regolarmente pagato. In questo senso, già negli anni e nei mesi passati l’Ufficio tributi comunale ha proceduto con l’invio di avvisi di accertamento con solleciti di pagamento per riuscire ad incassare somme relative alle vecchie tarsu, tares e tari. Per la precisione, i primi avvisi inviati riguardavano innanzitutto mancati pagamenti della tarsu per il periodo 2011 e 2012, della tares per il 2013 e della tari per gli anni 2014, 2015, 2016 e 2017, dovute a denunce omesse o infedeli, per un importo complessivo di 313.024,90 euro. Ulteriori avvisi, invece, riguardavano la tari per gli anni 2016 e 2017 per un importo complessivo pari a 755.503,64 euro. Infine, gli avvisi di accertamento inviati nel 2019, riguardanti il 2018, si attesterebbero su una somma intorno ai 200.000 euro. Naturalmente, calcolando anche gli interessi e le sanzioni previste per l’omesso pagamento.
UMBERTO MARILUNGO | 16 dicembre 2019
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La pace fiscale tra il cittadino e lo Stato è stato e sempre sarà un motivo importante di risoluzione dei problemi che puo riguardare , a discrezione dei Comuni , anche i tributi locali come Tasi Imu e Tari come previsto dall’art 6 comma 16 del decreto 119/2018 in base al quale le singole amministrazioni potevano scegliere se aderire o meno alla sanatoria dei contenziosi tributari .
Allo scopo l’istituto per la finanza e l’economia locale dell’ANCI ha pubblicato un breve vademecum che sintetizza le regole applicabili.
Pertanto anche il Comune di Ascoli Piceno poteva aderire alla normativa e presentare alla riscossione all’Agenzia delle Entrate il contenzioso di tasse non pagate da parte dei circa 2.200 cittadini , e doveva farlo entro il 31 Maggio 2019 u.s.
Purtroppo il Comune di Ascoli Piceno non ha aderito alla normativa sulla rottamazione anche se bastava una delibera specifica del consiglio comunale !!
Perché il Comune di Ascoli non ha aderito alla normativa e di fatto assunto una posizione di intransigenza discriminatoria ?
Ogni amministratore gestore di servizi di pubblica utilità e sociale dovrebbe avere la consapevolezza che ogni tassa di natura sociale non viene pagata dal cittadino se non per impossibilità prima fra tutte quella natura economica o disagio sociale
Pertanto l’amministrazione comunale di Ascoli Piceno che ha rinunciato ad agevolare la riscossione di tasse inevase contemplate dalla normativa della rottamazione è incorsa in un grave errore di valutazione , non ha permesso la fruizione di una normativa che avrebbe agevolato le difficolta dei suoi concittadini .
A queste disparità di trattamento il cittadino non riuscira mai ad abituarsi !