Sono tre le aree cittadine ritenute instabili anche a causa del terremoto e individuate come zone da “attenzionare” da un’ordinanza del commissario per il sisma, Farabollini. Ordinanza con la quale si finanziano specifici approfondimenti tecnici. Con i risultati di verifiche che si conosceranno tra circa 5 mesi. Si tratta delle aree di Monterocco, San Salvatore-Monteverde e di quella tra la superstrada e il Castellano. Zone che dallo scorso mese di ottobre, quando l’Arengo ha affidato l’aggiornamento dello studio di microzonazione ad un tecnico specializzato, sono sotto osservazione. Dopo il terremoto, infatti, resta la preoccupazione per lo stato di questi versanti già finiti più volte sotto i riflettori per i rischi possibili anche per la pubblica incolumità.
Ed ora, secondo il cronoprogramma dettato da Farabollini, i risultati di questi nuovi studi dovrebbero arrivare entro 5 mesi circa, ovvero prima dell’estate. I versanti instabili da tenere sott’occhio anche per gli effetti del terremoto, già individuati in un’ordinanza agostana del commissario Farabollini, sono quelli di Monterocco, dell’area tra il torrente Castellano e la superstrada, e del versante est tra San Salvatore e Monteverde. E le tre aree ascolane figurano in un elenco complessivo delle zone “attenzionate” per instabilità di versanti e cavità potenzialmente indotte anche dal sisma, che comprende 34 casi in tutta l’area del cratere e fanno riferimento a 25 comuni tra le province di Ascoli, Macerata, Rieti, Teramo e Perugia. Per queste aree da monitorare per decifrarne meglio lo stato, attraverso l’ordinanza del commissario si sono messi a disposizione dei Comuni interessati 508.000 euro, proprio per gli approfondimenti sulla zonazione sismica. Fondi che verranno assegnati (dopo una prima anticipazione in acconto) in considerazione delle condizioni di pericolosità che emergeranno dagli esiti degli studi di microzonazione sismica e da altri strumenti conoscitivi disponibili. Le zona ascolane che ora l’Arengo ha posto sotto l’osservazione di un tecnico, già in passato hanno fatto registrare problemi o timori per possibili dissesti. Adesso si sta cercando, dunque, di capire meglio quale sia il grado di criticità delle tre zone finite sotto la lente di ingrandimento. Oltre a quelle ascolane, in ogni caso, nell’elenco dei versanti instabili da controllare, Farabollini ha inserito anche quelli relativi ad altri comuni piceni, ovvero Acquasanta (Paggese), Maltignano, Montegallo (Bisignano), Montegallo (Isola S.Biagio e Vallegrascia), Offida (Borgo Cappuccini) e Roccafluvione (Forcella).
Dopo l’affidamento (avvenuto ad ottobre) dell’incarico da parte dell’Arengo per l’approfondimento dello studio di zonazione sismica nelle tre aree individuate, ora si dovranno attendere ancora circa 5 mesi per poter avere la fotografia esatta dello stato di criticità dei versanti in questione. Questi i tempi previsti per la conclusione dell’iter indicato dall’ordinanza del commissario, considerando che si individuano 210 giorni come tempo massimo – a partire dalla data di affidamento dell’incarico – per la consegna degli studi effettuati e aggiungendo altri 30 giorni per la verifica di conformità da parte del Centro di microzonazione sismica. Quindi 8 mesi a partire dallo scorso ottobre, con possibile conclusione dell’iter prevista tra maggio e giugno prossimi.