Ceriscioli in conferenza stampa su CoronavirusLa Giunta regionale ha stanziato un milione di euro per sostenere l’incremento delle attività, da parte delle strutture sanitarie, impegnate nel contrasto al coronavirus. In serata dovrebbero arrivare le nuove forniture di materiale sanitario della Protezione civile nazionale, per potenziare dotazioni a disposizione degli operatori, “consentendo loro di lavorare in modo migliore e con maggiore tranquillità”. Lo ha riferito il presidente Luca Ceriscioli, nel punto stampa pomeridiano dedicato all’emergenza Convid-19. Una giornata iniziata purtroppo con il primo decesso marchigiano, proseguita con 38 casi positivi complessivi, attualmente registrati, su 161 test effettuati: 36 risultano nella provincia di Pesaro e Urbino, 2 in quella di Ancona. Dei positivi alle 15.30, 6 sono i ricoveri in terapia intensiva (uno a Pesaro Marche Nord, uno a Torrette di Ancona, uno a Fermo, uno a San Benedetto del Tronto, uno a Civitanova Marche e uno a Urbino), 17 nei reparti di malattie infettive (11 a Marche Nord, 5 a Torrette e 1 a Fermo), 11 in isolamento domiciliare. L’età media delle persone risultate positive è di 65 anni (8 donne e 27 uomini). Sono in totale, invece, 233 i casi in isolamento domiciliare, di cui 226 asintomatici e 7 sintomatici. Tra queste persone vi sono 65 operatori sanitari. Attualmente è in corso l’analisi di 30 tamponi. “Il quadro si è fatto importante, con numeri in forte ascesa, con la necessità di un utilizzo diverso degli spazi e una riorganizzazione delle attività sanitarie – ha detto il presidente – Si è fatto un salto di qualità anche nella reazione al contagio. Avere sei persone in terapia intensiva che devono venire isolate non è banale, immaginando che questo numero possa anche crescere. Implica attuare scelte di riorganizzazione perché i posti isolati, in terapia intensiva, sono pochi e servirà organizzare il servizio in maniera diversa”. Ceriscioli ha detto che la Regione sta lavorando “su un doppio binario: sulla prevenzione, per rallentare la diffusione del contagio, che favorisce anche una migliore risposta sanitaria; sulla riorganizzazione, per proporzionare questa risposta alle esigenze che si vanno maturando. Nelle osservazioni presentate al Governo avevamo chiesto le misure più forti in tutta la regione, ma il governo ha preferito limitarle alla provincia di Pesaro e Urbino e ha tolto in maniera espressa il potere di ordinanza su questa materia alle Regioni. Se ci fosse una evoluzione anche in altri territori, telefonerò al ministro per estendere le misure”.

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