L’Arengo e l’Ambito sociale ora vogliono sperimentare i “buoni sociali”, titoli che verranno rilasciati alle persone che hanno difficoltà e ne hanno diritto, per l’acquisizione di prestazioni di carattere sociale.Prestazioni che verranno effettuato da soggetti privati accreditati ed autorizzati secondo una libera scelta e il principio della concorrenza. In altre parole, la rete dei servizi sociali, con l’Arengo capofila, segue un nuovo percorso innovativo che verrà in questa fase sperimentato con i beneficiari del reddito di cittadinanza per poi essere esteso anche a chi percepisce reddito di inclusione o comunque è interessato da interventi pubblici di assistenza e sostegno. In termini pratici, chi si trova in una di queste fasce deboli che devono essere supportate con specifici servizi di assistenza potrà beneficiare di questi “buoni sociali” attraverso i quali potrà richiedere le prestazioni cui ha diritto ai soggetti privati (società cooperative, cooperative sociali e relativi consorzi, organizzazioni di volontariato, enti ed associazioni di promozione sociale e altri soggetti senza scopo di lucro) che dovranno presentare domanda di accreditamento all’Arengo entro il prossimo 30 marzo. «Come Amministrazione – evidenzia l’assessore comunale alle politiche sociali Massimiliano Brugni, in sintonia col sindaco Fioravanti – la nostra azione al servizio delle fasce deboli anche attraverso nuove modalità. Come ad esempio questa possibilità di permettere ai cittadini che hanno diritto a determinate prestazioni sociali di poter scegliere a quali soggetti, tra quelli accreditati, potersi rivolgere per ottenere le prestazioni che sono state autorizzate dai Comuni dell’Ambito sociale in base a specifici Piani assistenziali. In questo percorso inizieremo sperimentandolo con le persone che beneficiano del reddito cittadinanza, poi amplieremo alle altre persone che ne hanno diritto». In pratica, chi attualmente percepisce il reddito di cittadinanza ha diritto a servizi di supporto sulla base di specifiche indicazioni dell’assessorato alle politiche sociali. Per richiedere queste prestazioni potrà utilizzare questi “buoni sociali” che permetteranno poi a chi erogherà i servizi di essere pagato direttamente dal Comune con i fondi già destinati a tale scopo (tra Fondo povertà e altri specifici finanziamenti).