I carabinieri forestali di Ascoli Piceno, Ancona, Macerata e Rimini hanno eseguito misure cautelari personali e reali a carico di 5 persone e 4 società, disposte dal gip di Ancona, nell’ambito di un’indagine diretta dalla Procura Distrettuale Antimafia di Ancona. Indagati e ditte sono accusati di aver concorso nell’esecuzione di traffici illeciti di rifiuti speciali da demolizione, terrosi e organici, contaminati da idrocarburi, catrame, plastiche e metalli per 640 mila tonnellate. Materiale proveniente da oltre 50 cantieri nelle province di Ancona e Macerata, occultato in tre cave, un terreno agricolo, tre impianti di gestione rifiuti da demolizione. Due persone sono state poste agli arresti domiciliari, a una è stato imposto l’obbligo di dimora, due colpite da misura interdittiva: divieto di esercitare attività imprenditoriale. Due sono anche accusate di corruzione e bancarotta fraudolenta. Disposto inoltre il sequestro per equivalente di denaro o altri beni per un totale di quasi 5 milioni di euro.