Niente più colloqui all’interno dei carcere: a seguito dell’emergenza coronavirus i detenuti possono tenersi incontrare i propri familiari solo in videochiamata. È quello che accade nella casa circondariale di Marino del Tronto dove da circa un mese nessun esterno può varcare i cancelli del carcere ascolano eccezion fatta per gli agenti di polizia penitenziaria e del personale medico e paramedico. Pertanto, per evitare problemi di contagio all’interno della struttura di reclusione anche i colloqui con i parenti sono stati precauzionalmente sospesi. Di conseguenza, è stata data la possibilità a ciascun detenuto di poter mettersi in contatto tramite Skype con i familiari una volta alla settimana per un’ora al massimo e, per questo, all’interno della casa circondariale sono state predisposte dieci postazioni dalle quali quotidianamente vengono effettuati i collegamenti sotto il controllo degli agenti della polizia penitenziaria. Oltre al collegamento Skype, ogni detenuto ha la possibilità, così come avveniva anche prima dell’emergenza, di effettuare due telefonate alla settimana.
Sebbene la situazione continua ad essere tenuta costantemente sotto controllo, le condizioni all’interno del carcere di Ascoli appaiono abbastanza tranquille. A tutti gli agenti sono stati forniti i dispositivi di protezione individuale, tra i quali le mascherine ed inoltre sono stati anche predisposti degli appositi dispenser di liquido disinfettante a disposizione di tutti. Inoltre, dopo i solleciti della direttrice del carcere Eleonora Consoli e quelli del sindacato degli agenti di polizia penitenziaria, il Sappe, la protezione civile ha montato all’esterno del carcere la tensostruttura all’interno della quale è possibile effettuare il triage e valutare le condizioni di salute dei detenuti che arrivano al carcere di Marino.