La Lega Nazionale Dilettanti nella serata di venerdì 5 giugno ha pubblicato il protocollo attuativo per la ripresa delle attività sportive per il calcio giovanile e dilettantistico. Tale documento ha provocato diverse polemiche da parte degli addetti ai lavori che nelle varie chat e anche nella pagina stessa della Lega hanno espresso il loro dissenso.
A destare parecchi dubbi sono alcuni passaggi che riporteremo di seguito invitando comunque tutti a vedere la versione integrale sulla pagina social della LND.
I primi dubbi sorgono dal fatto che dalla data del DPCM a cui fa riferimento (17 maggio) siano passate quasi tre settimane: in tale intervallo temporale molte cose sono cambiatre e quindi risulta semplice capire come tale protocollo non segua lo sviluppo della situazione degli ultimi venti giorni a livello nazionale.
STRALCI DEL PROTOCOLLO
“A seguito della diramazione delle linee guida sulle modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport di squadra, contenute nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 17 Maggio 2020, la FIGC e il Settore Giovanile e Scolastico pubblicano il relativo protocollo attuativo per la graduale ripresa del calcio giovanile e dilettantistico”.
Il documento prosegue affrontando il tema delle strutture sportive che in alcuni casi dovranno subire delle sostanziali modifiche per fare in modo che non si arrivi al contatto fisico, di questo ne avevamo già parlato in un articolo di qualche mese fa e ora diventa realtà. Rimane poi da capire come individuare “l’esperto di misure di prevenzione da contagio di SARS-COV-2” la cui responsabilità sarà enorme nel quadro attuale descritto nel presente protocollo.
STRALCI DEL PROTOCOLLO
“È consigliato individuare un soggetto formato ed esperto in materia di prevenzione e protezione per la verifica dei puntuali adempimenti di legge in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e per la revisione della disposizione degli spazi, arredi, attrezzature, percorsi, cartellonistica informativa relativi all’impianto sportivo, con l’obiettivo di:
• ideare una nuova e diversa circolazione interna delle persone tenuto conto delle caratteristiche della struttura con nuovi percorsi e flussi di spostamento, verificandone la fattibilità e l’idoneità; • differenziare, dove possibile, i punti di ingresso e punti di uscita della struttura;
• valutare le misure tese a minimizzare la possibile compresenza di più soggetti nello stesso ambiente (vigente divieto di assembramenti);
• valutare eventuale installazione di barriere “anti-respiro” nelle zone ove il personale fosse costretto a svolgere le proprie attività senza poter attuare il distanziamento interpersonale.
Si consiglia comunque di individuare un Referente esperto di misure di prevenzione da contagio di SARS-COV-2, al quale gli operatori sportivi della società sportiva possano rivolgersi (fatti salvi gli obblighi previsti dal D. Legislativo 81/2008 e successive modificazioni e interpretazioni). Inoltre, è necessario individuare preventivamente gli Operatori Sportivi addetti al controllo della corretta implementazione delle contromisure da porre in atto, sia ordinarie che di emergenza”. Ritorna la necessità per la società di disporre di un medico o in alternativa della nuova figura di “Delegato per l’attuazione del Protocollo”. Il medico in questo caso dovrà “soltanto” essere “sempre raggiungibile in caso di necessità”.
STRALCI DEL PROTOCOLLO
“Nel contesto generale di riavvio dell’attività sportiva in fase pandemica, è opportuno che il Medico competente, ove nominato, collabori con il gestore del sito sportivo/rappresentante dell’organizzazione sportiva (Società sportiva) nella attuazione delle misure di prevenzione e protezione previste dalle Linee Guida e dai Protocolli applicativi di riferimento. Nei casi in cui l’organizzazione sportiva/Società sportiva non abbia incaricato un Medico competente o un Medico Sociale dovrà, in ogni caso, attenersi al presente Protocollo incaricando una persona di riferimento (Tecnico Responsabile, Dirigente) per il rispetto e il controllo delle misure attuative (Delegato per l’attuazione del Protocollo), il quale dovrà comunque operare in collaborazione con un proprio Medico di riferimento”.
“Pur non essendo obbligatoria la costante presenza del Medico nel corso delle sedute di allenamento, è necessario che un Medico di riferimento sia sempre raggiungibile in caso di necessità, venga costantemente aggiornato per quanto di competenza e si faccia carico degli adempimenti necessari”.
Queste sono solo alcune parti del documento che potete visionare interamente sul sito della LND ma già molti dirigenti di società sono sul piede di guerra per l’impossibilità di attuare le norme e nel caso in cui si possano attuare i costi sarebbero astronomici.
Per scaricare il pdf del documento FIGC clicca qui sotto o copia il link:
https://www.figc.it/media/121480/protocollo-attuativo-calcio-giovanile-e-dilettantistico_03062020def.pdf