Si avvicina il 14 settembre e con esso il rientro a scuola. Ma prima è necessario che i docenti si sottopongano ai test sierologici per accertare l’eventuale contagio da coronavirus. Dopo che solo una ventina di medici di base avevano dato la disponibilità a effettuare gli esami, il direttore dell’Area vasta 5, Cesare Milani, e il responsabile dell’ufficio scolastico provinciale hanno trovato una soluzione per effettuare i circa 4800 test in tempi brevi. Sarà il personale dell’Asur a recarsi nelle scuole e ad effettuare i prelievi sugli insegnanti: l’Asur scriverà ai dirigenti scolastici di ciascun istituto i quali provvederanno a comunicare i nominativi dei docenti che dovranno sottoporsi al sierologico e provvederanno ad inserirli in una piattaforma telematica per poi calendarizzare gli appuntamenti nelle scuole. Quindi, un medico ed un infermiere si presenteranno il giorno e all’ora prestabiliti per effettuare i prelievi. L’intenzione è quella di riuscire ad effettuare i test nel minor tempo possibile al fine di riuscire ad ottenere i risultati a stretto giro. Anche perchè, qualora dovesse essere riscontrata la positività di qualcuno dovrà essere necessariamente essere sottoposto a tampone per accertare l’effettivo contagio da coronavirus. Se la positività dovesse essere confermata scatterebbero tutte le misure per il contenimento del virus e scatterebbe anche la quarantena e l’isolamento del professore per almeno due settimane. Fatto questo che, inevitabilmente, avrebbe delle ripercussioni sull’organizzazione scolastica l’eventuale necessità di nominare un supplente.