scuola genericaDopo l’impatto iniziale sul nuovo anno scolastico con i protocolli Covid , ora nelle scuole ascolane si dovranno andare a ridurre al minimo tutte le sfasature organizzative e a colmare in corsa le carenze sia a livello di materiale (come ad esempio le mascherine) che sotto l’aspetto del personale. E, da questo punto di vista, è il sindacalista Giuseppe Pacetti della Uil ad evidenziare le difficoltà che interessano gli istituti scolastici dal punto di vista degli organici. “Dal punto di vista del personale – sottolinea Pacetti – ci sono indubbiamente problemi, perché oltre le nomine dell’Ufficio scolastico, le nomine aggiuntive per i nuovi docenti dovranno farle le scuole sulla base della graduatoria provinciale o quella di istituto. E quindi ci vorrà ancora tempo, più degli altri anni, considerando anche che ad esempio, per gli insegnanti di sostegno le graduatorie sono abbastanza scoperte. E non ci sono sufficienti persone specializzate. Anche sul fronte numerico, il personale aggiuntivo che viene concesso dall’Ufficio scolastico regionale è molto meno di quello richiesto ed ogni scuola, comunque, ha un budget complessivo da utilizzare oltre il quale non può andare. Altro problema che i dirigenti scolastici si trovano a fronteggiare in questa fase è quello dei docenti fragili. Ci sono diversi insegnanti – spiega il rappresentante della Uil – che non possono rientrare a scuola per motivi di salute a causa del rischio Covid e che, secondo il Ministero, non possono neanche svolgere lezioni a distanza. Questo rappresenta un ulteriore problema per gli organici scolastici, considerando che sono comunque dipendenti su cui le scuole non possono contare». «Bisognerà anche capire – spiega Pacetti – quando si potrà procedere con le supplenze per questi casi e, soprattutto, capire quanto dureranno queste assenze forzate.  In questo senso, incide anche un altro elemento che vede decurtati dalle retribuzioni dei docenti assenti, nei primi 10 giorni di assenza circa 7,5 euro al giorno. E’ chiaro, quindi, che questo potrebbe spingere, in certi casi, direttamente a ricorrere a certificati lunghi, di qualche mese, per non vedersi decurtato lo stipendio ogni volta che si dovrà richiedere una ulteriore assenza. Anche se va detto che moltissimi insegnanti dimostrano un grande spirito di collaborazione e cercano di essere presenti a scuola il più possibile perché amano il loro lavoro. In ogni caso, per certe situazioni delicate sono già state presentate diverse richieste corredate da certificati medici magari per patologie pregresse che non consentono di essere presenti a scuola in questa fase di emergenza Covid”.

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