La Polizia di Stato ha rimpatriato un pericoloso rapinatore che, alcuni giorni fa, era stato rintracciato in un albergo della Riviera delle Palme, ove l’uomo pensava di poter trascorrere un periodo in completo relax. Lui, un 59enne originario di Durazzo, aveva un curriculum criminale di tutto rispetto, tant’è che nel 2018 era stato arrestato dalla squadra di polizia giudiziaria del Commissariato di San Benedetto del Tronto perché, insieme a due complici italiani, si stava apprestando ad assaltare un portavalori al fine di razziare oltre 50.000 euro. In quella circostanza i poliziotti lo fermarono appena in tempo a bordo di una Mercedes, dal cui abitacolo spuntarono fuori i ferri del suo mestiere, tra pistola, coltello, passamontagna e forbici di grosse dimensioni. Gli investigatori tenevano d’occhio da tempo i componenti di quella banda, individuati quali responsabili di una serie di assalti a supermercati della zona. La posizione dell’albanese è stata per anni al vaglio della Questura di Ascoli Piceno, che gli ha pure negato più volte il permesso di soggiorno per ricongiungersi ai familiari, da lui chiesto per cercare di evitare il rimpatrio. L’uomo sapeva di avere a carico più condanne per spaccio di droga, ricettazione, armi, rapina e guida in stato di ebrezzae, per tale motivo, ha cercato di sfruttare tutti i cavilli utili per sottrarsi al suo destino. Ma ieri i poliziotti dell’Ufficio Immigrazione hanno messo la parola fine alla sua permanenza in Italia avendo rimosso gli ultimi ostacoli che ne avevano finora reso difficoltoso il rimpatrio. Hanno condotto l’uomo dinnanzi al Giudice di Pace di Ascoli Piceno che, dopo aver ascoltato anche lo straniero, ne ha autorizzato l’accompagnamento coatto in frontiera. Neanche il tempo di uscire della aule di giustizia che lui si è ritrovato in un auto della Polizia di Stato diretta al porto di Bari, ove è stato condotto dagli agenti del Commissariato di San Benedetto del Tronto. Lì lo straniero è stato imbarcato sul traghetto di linea per Durazzo, che è salpato alle dieci di sera. Appena la nave ha preso il largo, il Questore di Ascoli Piceno si è complimentato con tutto il personale che, in questi anni, si è prodigato per creare le condizioni giuridiche affinché quel pericoloso bandito fosse rimandato a casa.