Presentato Antonio Aloisi, nuovo trainer dell’Atletico Ascoli, subentrato ad inizio settimana a Stefano Filippini, al quale il diesse Mario Marzetti, nell’introduzione, rivolge un caloroso ringraziamento per i tre anni di fattiva collaborazione. “Tengo a ringraziare il mister uscente, Stefano Filippini, per il lavoro svolto e per il suo modo di operare e rapportarsi con me e la società – esordisce Marzetti – . Reputo il suo un ottimo operato e colgo l’occasione per sottolineare la stima e la fiducia reciproca che ci lega. Al contempo, sono contento di presentare il nuovo allenatore, Antonio Aloisi. Domenica, dopo la partita, con la società abbiamo fatto un punto della situazione e, confrontandoci, abbiamo fatto il suo nome ritenendolo il profilo più giusto ed adeguato a questo tipo di contesto. Lo conosco ed ho avuto modo di apprezzare il suo operato in campo negli anni e so quanto la sua figura possa essere utile e funzionale alle caratteristiche di questa suqadra. Nonostante in questi giorni abbia letto molti articoli riguardanti il toto-allenatore, in alcuni addirittura qualcuno ha ritenuto opportuno anche voler orientare la nostra scelta, preciso che Antonio è stato l’unico nome sul quale abbiamo puntato e con il quale abbiamo parlato perchè avevamo le idee chiare. Non abbiamo fatto colloqui mirati, ma siamo andati dritti su Aloisi perchè lo riteniamo il profilo giusto per cercare di conquistare l’obiettivo di stagione, ovvero consolidarci nella categoria e raggiungere la migliore posizione possibile in classifica. Ripartiamo da lui, ha le caratteristiche e competenze giuste per aiutare questa squadra a migliorare. Io e la società siamo davvero contenti che il mister abbia accettato con entusiasmo la nostra proposta e sono convinto che trasmetterà la sua energia ai ragazzi riportando tutta la squadra sulla retta via. Lascio a lui la parola, lo ringrazio di nuovo per averci scelto e gli faccio un grande in bocca al lupo”. La palla è poi passata al neotecnico ascolano Antonio Aloisi che ieri ha diretto il primo allenamento dell’Atletico Ascoli. “Le impressioni sono assolutamente positive – commenta il tecnico – , la società è molto solida e presente ed il gruppo è composto da ottimi giocatori. Ho accettato di buon grado questa chiamata da parte della società e della famiglia Giordani e sono molto contento di poter dare il mio contributo per cercare di risollevare un pochino la situazione, nel tentativo di raggiungere quegli obiettivi che la società si è prefissata ad inizio stagione. Se conosco qualche giocatore? Qualcuno l’ho avuto nella mia esperienza all’Ascoli Calcio. Essendo ascolano e la maggior parte dei ragazzi lo è come me, posso dire di conoscerlo per il 90% sia a livello di caratteristiche che qualità umane. Qualcuno l’ho visto ieri per la prima volta ma avremo modo e tempo di poterci conoscere”. Le potenzialità della squadra: “E’ una rosa importante, costruita per provare a stare in alto, poi tra la carta ed il campo passa tantissimo. Sulla carta è un gruppo che, in base anche a pareri esterni, è stato ben amalgamato per fare bene. C’è qualcosa che non ha funzionato in queste tre partite, a prescindere dai gol subiti e spetterà a me, supportato e coadiuvato dai ragazzi e dallo staff tecnico, capire cosa. Sono del parere che il mister può portare una ventata di novità, qualcosa di diverso rispetto alle situazioni antecedenti, ma se non c’è una sinergia totale tra allenatore e calciatori rimarranno sempre due entità distinte e separate e non possiamo permettercelo. Dobbiamo riprendere un cammino importante che la società si aspetta e dentro ognuno di noi deve albergare quell’idea di arrivare primi. Questa è la giusta mentalità che non deve scivolare nella presunzione. Pensare di essere più bravo degli altri e non dimostrarlo in campo significa non aver capito che per centrare gli obiettivi importanti bisogna stare con la testa bassa e lavorare in maniera seria”. Sul cambio di modulo di gioco: “Sono arrivato ad inizio settimana, domenica abbiamo già una partita importante e, a seguire, il match infrasettimanale di Coppa con il Colli e avrò modo di valutare ed osservare attentamente. In questo momento meno intervengo sotto il profilo del modulo meglio è. Però ho le mie idee e cercherò di trasmetterle ai ragazzi. Se ci sarà da cambiare qualcosa lo faremo. A mio avviso non c’è solo una partita nella partita ma ce ne possono essere diverse, quindi i ragazzi devono essere pronti e preparati nel caso in cui si dovesse cambiare atteggiamento tattico nella stessa partita”. Vedere insieme in campo Gragnoli e Filiaggi? “Sono due ottimi giocatori ed hanno caratteristiche abbastanza simili però sono due frecce importantissime a mia disposizione nella mia faretra. Non precludo nessuna idea, anche perchè, volendo, possono esere anche colocati nel reparto avanzato in diverse posizioni. Ben venga avere giocatori di tal calibro”.
Prossimo appuntamento in campionato con il Biagio Nazzaro che è tra le prime posizioni. Qual è la giusta mentalità da adottare? “Ci deve essere nella testa dei ragazzi la ferma convinzione di voler vincere, aggredire e sovrastare l’avversario, sportivamente parlando. Dev’esserci quello spirito di lotta: se sei bravo ma non ti adegui all’avversario sotto il profilo agonistico di determinazione e forza di volontà, la bravura rimane fine a se stessa. C’è bisogno di mettere in campo tante qualità e se si è più bravi si prevale sull’avversario. Non mi piace vedere la squadra che non lotta per guadagnare o recuperare un centimetro di campo. Se perdi un centimetro rischi di perdere, se lo vinci rischi di vincere. Per me è determinante questa fortissima volontà di non voler lasciare nulla agli altri. Le qualità di ognuno vanno messe a disposizione della squadra, non di se stessi o per una giocata estemporanea”.
Un punto di vista sulla Biagio Nazzaro: “Ho ricevuto oggi il report e devo studiarlo. Se è una formazione che ha macinato due vittorie ed un pareggio è evidente che è solida, che ha delle individualità importanti e va affrontata nella giusta maniera”.