Da alcuni giorni, gli agenti della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Marino del Tronto rifiutano i pasti. Una protesta che è scoppiata all’interno della casa circondariale di Ascoli dopo che la settimana scorsa, la commissione interna formata da una rappresentanza degli stessi agenti e chiamata a verificare il regolare svolgimento del proprio servizio mensa, avendo ricevuto alcune lamentele, ha scoperto la presenza di cibo scaduto. Dopo aver messo al corrente dell’accaduto la direzione del carcere, è intervenuto il comandante delle polizia penitenziaria di Ascoli che ha provveduto a porre sotto sequestro le derrate alimentari e ad segnalare il caso sia alla direzione della casa circondariale che alla procura della Repubblica di Ascoli. Contestulamente è stato richiesto anche l’interverto del Nas dei carabinieri. Nel frattempo, nei giorni scorsi, c’è stato un incontro tra i rappresentanti dell’azienda che si è aggiudicato l’appalto del servizio mensa per gli agenti, la direzione del carcere e i rappresentanti sindacali al fine di cercare di fare piena chiarezza su quanto avvenuto e trovare una soluzione condivisa. Nel frattempo, di questa spiacevole situazione sono stati messi al corrente i sindacati. Domenico Capece, segretario generale del Sappe, ovvero il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, ha inviato una lettera al provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria che ha la competenza per l’Emilia Romagna e le Marche, per metterla al corrente di quanto è accaduto all’interno dell’istituto penitenziario ascolano e, contestualmente, ha sollecitato un intervento chiedendo di giungere quanto prima ad una soluzione del problema.