castelliL’assessore regionale Guido Castelli interviene sulla questione del rifinanziamento della mobilità in deroga per l’area di crisi Valle del Tronto-Val Vibrata.

“In queste settimane, – sottolinea Castelli – insieme all’’assessore Latini e ai consiglieri regionali Assenti e Antonini, ci siamo molto impegnati per risolvere una delle eredità più complicate ricevute dalla vecchia giunta regionale: il mancato rifinanziamento della mobilità in deroga precedentemente riconosciuta ai lavoratori delle aziende ubicate nella porzione picena dell’area di crisi complessa Valle del Tronto-Val Vibrata. Una vicenda incresciosa e, per certi versi, incredibile che risale alla fine dello scorso marzo quando il Ministero del Lavoro escluse la regione Marche dal novero di quelle destinatarie dei fondi in questione. Dalla metà di ottobre, da quando ovvero ho assunto la carica di assessore alle crisi industriali complesse, mi sono applicato a questo dossier con molta determinazione, confrontandomi non solo con i lavoratori, ma anche con i sindacati, le associazioni di categoria, i parlamentari del territorio e i servizi regionali competenti. Di grande aiuto è stato anche il collega assessore al lavoro Stefano Aguzzi che ha prestato grande collaborazione alla “causa” investendo della questione anche l’onorevole Morani. Grazie a questo gioco di squadra abbiamo sollecitato la presentazione di emendamenti, prima al decreto ristori quater e, da ultimo, alla legge di bilancio. Di queste ore è la notizia dell’avvenuto accoglimento di un emendamento promosso dall’onorevole Segneri (M5S) che dovrebbe aver risolto il problema. Dico dovrebbe perché, rispetto alla formulazione dell’emendamento che avevo predisposto e diffuso tra i vari gruppi parlamentari, tra cui anche ovviamente quello di Fdi, il testo approvato lascia adito a qualche perplessità. Proprio per dissipare eventuali incertezze, nella giunta di ieri, ho presentato e fatto approvare una delibera di indirizzo con cui la Regione non solo richiede il rifinanziamento della mobilità in deroga ma, in aggiunta, si dichiara disponibile ad utilizzare parte di fondi Fse accantonati proprio per la mobilità in deroga in favore dei nostri lavoratori. Sono quasi 300, erano stati abbandonati e – dopo tanta tribolazione – hanno diritto ad un po’ di serenità. Oggi quel risultato è molto più vicino. Grazie a tutti per la collaborazione”.

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