L’Arengo punta su un maxi-progetto per la ripartenza della città, dopo terremoto e Covid, cercando di ripopolare e rivitalizzare il centro storico portando a casa possibili finanziamenti milionari anche attraverso il coinvolgimento di privati proprietari di immobili . Lo snodo fondamentale, in tal senso, sarà rappresentato dalla proposta definitiva che il sindaco Fioravanti intende presentare entro il termine fissato ad aprile, candidando Ascoli quale città-pilota, nell’ambito del bando nazionale per la qualità dell’abitare che prevede sostanziosi contributi, sull’ordine di diversi milioni, proprio per rivitalizzare, ristrutturando e riutilizzando edifici, zone importanti delle città italiane. E su questo fronte l’Amministrazione comunale ha deciso di ripartire proprio dal centro storico, provando a recuperare, d’intesa con i proprietari privati che vorranno aderire – presentando la manifestazione di interesse entro il prossimo 13 febbraio – numerosi immobili da destinare a residenze per giovani coppie o anziani attraverso l’housing sociale, ma anche ad attività commerciali e servizi per creare una sorta di centro commerciale diffuso oltre a servizi per la socializzazione e a un utilizzo per attività culturali. Il tutto secondo una politica di canoni di affitto calmierati e, quindi, accessibili. Si riparte dall’esistente, dunque, per ridisegnare il centro storico del futuro e ripopolare la città.
“Vogliamo puntare – spiega il sindaco Fioravanti – su un progetto che vede Ascoli tra le possibili città-pilota nella direzione del concetto di smart city attraverso investimenti che portino al ripopolamento e al rilancio della città senza ulteriore consumo di suolo, in linea con la nostra idea di Ascoli Green”. E adesso, definita la strategia e fissati i punti fermi, si inizia a fare sul serio. Mentre l’amministrazione comunale sta già individuando gli edifici pubblici da poter inserire nell’ambito del progetto, occorrerà capire anche quanti e quali immobili metteranno a disposizione i privati, ottenendo il vantaggio di contributi per la ristrutturazione mettendo sul piatto la condizione che poi si definiranno canoni di utilizzo calmierati e si individuerà una delle destinazioni consentite dal progetto stesso.
Tutti gli immobili (comunali, di privati o di altri enti) che verranno inclusi nel progetto per il rilancio del centro storico, dovranno essere destinati a una delle tipologie stabilite dal bando nazionale. Nel dettaglio, si potrà ricorre innanzitutto all’housing sociale e di edilizia residenziale convenzionata, anche con la presenza di spazi comuni quali verde pubblico attrezzato o spazi di sosta. Prevista anche la possibilità di destinare spazi in edifici a servizi di socializzazione, educativi, per la terza età, di intrattenimento, culturali o di welfare urbano. Inoltre, si prevede la destinazione di immobili a servizi ed attività commerciali, in grado di poter costituire di fatto un centro commerciale diffuso, migliorando contestualmente la prossimità dei servizi ai cittadini e la competitività degli operatori economici.
Il primo tassello importante sarà rappresentato dalle possibili adesioni dei proprietari privati di edifici. Adesioni che dovranno pervenire all’Arengo entro il prossimo 13 febbraio, con l’impegno dei proprietari interessati a compartecipare finanziariamente, in percentuale, agli interventi di ristrutturazione, riqualificazione e rifunzionalizzazione necessari, potendo comunque contare, se il progetto sarà accolto, su un importante cofinanziamento statale per tali lavori. Inoltre, chi aderisce dovrà impegnarsi a mantenere la destinazione individuata, tra quelle possibili, per almeno 25 anni, e a concordare col Comune il canone calmierato da concedere per l’utilizzo dell’edificio. Entro il 28 febbraio, infine, dovranno essere presentati i progetti definitivi per l’intervento di recupero di ciascun immobile inserito nel progetto.