panorama Ascoli dall'AnnunziataSono più di 8mila le famiglie del Piceno che beneficiano attualmente di reddito di cittadinanza e reddito di emergenza per cercare di reggere l’urto della pandemia dopo essersi viste spazzare via un posto di lavoro o un’attività, dopo mesi di contagi e restrizioni. I numeri dell’osservatorio Inps, rielaborati da Guido Bianchini della Uil, evidenziano come continuino a crescere le persone rimaste senza un’occupazione e costrette ad arrangiarsi con sussidi che, in media, oscillano intorno ai 500 euro mensili. Per il 2021, solo nello scorso mese di gennaio sono state altre 288 le nuove richieste di reddito di cittadinanza in provincia di Ascoli. Ma l’aspetto che più preoccupa è lo sblocco del divieto di licenziamenti previsto a partire dal prossimo 21 marzo.

Sono in totale 3.316 le richieste, nel Piceno – secondo i dati dell’Osservatorio Inps rielaborati da Bianchini (Uil) – presentate nel 2020 per richiedere il reddito di emergenza. Si tratta, in concreto, di un sostegno economico straordinario destinato ai nuclei familiari in condizioni  di  necessità  economica  in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da  Covid19. Con parametri predefiniti tra i quali il reddito Isee pregresso familiare non superiore a 15mila euro. Nella prima tranche di erogazione delle somme, prevista nello scorso giugno, le domande nel Piceno sono state 1.612 (con un sostegno medio erogato di 546,46 euro a richiedente); poi altre 1.348 richieste sono state inoltrate a seguito del decreto del successivo mese di agosto (con una somma media erogata di 530,57 euro) e, infine, altre 356 domande sono state presentate nello scorso mese di ottobre (con 506,16 euro erogati in media a richiedente). Ma è chiaro che si tratta solo di misure-tampone.

 

Sul fronte del reddito di cittadinanza, come evidenzia il sindacalista Guido Bianchini, il numero attuale di beneficiari, nella provincia di Ascoli, è di 4.997 persone, con un importo medio mensile erogato di 496,95 euro. Nell’arco del 2020, i nuclei familiari piceni richiedenti sono stati 2.998, mentre a gennaio 2021 sono state inoltrate altre 288 richieste. Attualmente sono, invece, 311 le persone che beneficiano di una pensione di cittadinanza, per un importo medio mensile di 224,74 euro. Senza ristori adeguati, – commenta Guido Bianchini (Uil) – chiuderanno migliaia di piccole imprese e aumenteranno i precari e i disoccupati, considerando che i licenziamenti sono vietati, ma fino al prossimo 21 marzo”.

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