Partiamo da una domanda: che reale valore hanno le circolari ministeriali, derivanti da pareri anche dell’Aifa, sulle scelte dei vaccini Covid da somministrare?
Premessa
Una cosa è certa: sul fronte della campagna vaccinale per il Covid c’è ancora molta, ma molta incertezza. In primis, non si sa con precisione quando e in che quantità arriveranno le varie tipologie di vaccino (e questo dipende dalle società produttrici). In secondo luogo, le raccomandazioni ministeriali, sulla base dei monitoraggi sempre in corso dei principali organismi sanitari europei e nazionali, oscillano come quotazioni in Borsa (prima Astrazeneca sotto i 55, ora sopra i 60 e così via…). Terzo punto, le stesse raccomandazioni ministeriali sull’utilizzo dei vaccini vengono recepite a volte sì e a volte no, dai medici. Come sta accadendo nel Piceno, ad esempio, con l’utilizzo del vaccino Astrazeneca (appena ribattezzato con altro nome).
Ci arrivano segnalazioni di persone fragili anche di età inferiore ai 60 anni che nel territorio ascolano vengono vaccinate con Astrazeneca. La decisione ovviamente sta ai medici che si trovano a svolgere la loro funzione nell’ambito della campagna vaccinale e, soprattutto, che si assumono la responsabilità delle proprie decisioni (in particolare quando, nel modulo con le inutili caselle da barrare, i cittadini indicano un vaccino e poi vengono vaccinati con un altro). Tutto rientra nelle regole, chiaramente, essendo il medico la persona chiamata a dover stabilire quale sia il vaccino idoneo per la persona che si trovi di fronte.
Ma resta da capire, – ed è questa la richiesta di molte persone che ci contattano – come mai a volte ci si attenga alle raccomandazioni dei vertici sanitari nazionali, esplicitate con circolari ministeriali, e altre volte queste ultime vengano del tutto ignorate.
E allora spieghiamo cosa sta succedendo nell’applicazione delle circolari ministeriali con raccomandazioni sulla somministrazione dei vaccini.
RACCOMANDAZIONE 1 – PFIZER E MODERNA A CHI HA DETERMINATE PATOLOGIE
Il 9 febbraio scorso veniva pubblicata dal Ministero della Salute, in allegato ad una circolare, la griglia per individuare le “persone con patologie per le quali viene raccomandato preferenzialmente l’uso di vaccini a mRna”(e quindi Pfizer e Moderna). La griglia (che alleghiamo) è stata fornita a tutti i medici chiamati a vaccinare la popolazione proprio per aiutarli nella scelta del vaccino da utilizzare di volta in volta. E tenendo conto di questa griglia dovrebbero essere preferenzialmente somministrati vaccini Pfizer o Moderna alle persone con le patologie indicate e non Astrazeneca. E diversi medici vaccinatori hanno con loro la griglia proprio nel punto vaccinale per essere scrupolosi. L’obiettivo, quindi, dovrebbe essere quello di indirizzare prioritariamente i vaccini Pfizer e Moderna soprattutto su chi ha qualcuna delle patologie indicate.
RACCOMANDAZIONE 2 – ASTRAZENECA A CHI HA DA 60 ANNI IN SU
Il 7 aprile, il Ministero della Salute diffonda una nuova circolare sull’utilizzo del vaccino Astrazeneca nella quale si dice che “visto il parere della CTS di Aifa (…), sentito il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, ribadendo che il vaccino Vaxzevria è approvato a partire dai 18 anni di età, sulla base delle attuali evidenze, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico a fronte della elevata mortalità da Covid-19 nelle fasce di età più avanzate, si rappresenta che è raccomandato un suo uso preferenziale nelle persone di età superiore ai 60 anni. In virtù dei dati ad oggi disponibili, chi ha già ricevuto una prima dose del vaccino Vaxzevria, può completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino”. In questo caso, però, emerge in realtà che nel Piceno si stia continuando comunque – sempre in base alle decisioni di ciascun medico – a somministrare vaccini Astrazeneca anche a persone fragili sotto i 60 anni . Quindi, sostanzialmente, non tenendo conto in questi casi della raccomandazione ministeriale.
Allora, la domanda finale che sorge spontanea è identica a quella iniziale: che reale valore hanno le circolari ministeriali, derivanti da pareri anche dell’Aifa, agli effetti pratici?
Gli allegati: