Il dato del primo trimestre del 2021 ci conforta molto, con 1.900 i decreti di concessioni di contributo per la ricostruzione post terremoto, corrispondente al triplo dello stesso periodo dello scorso anno. Un dato che riguarda tutto i cratere sismico, ma in gran parte le Marche, che hanno avuto i danni più estesi”. Così il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, durante la seduta aperta del Consiglio regionale delle Marche, dedicata al terremoto. Ma “mai dire che va tutto bene – ha ammonito – a me è chiaro che ciò che abbiamo di fronte è molto di più di quello che ci lasciamo alle spalle, soprattutto per i centri storici distrutti. Corriamo il rischio di qualche ingorgo per le imprese i professionisti, sui Comuni c’è un carico di lavoro notevole. In generale occorre recuperare un clima di fiducia e operosità, ma voi marchigiana in questo siete un modello…”. Legnini ha ricordato l’indirizzo da lui impresso alla struttura commissariale: “ho capito subito che serviva un intervento riformatore, un cambiamento al complesso di norme sulla ricostruzione. D’accordo con i sindaci e le Regioni, ma anche ascoltando i cittadini, le professioni, prima siamo intervenuti sul procedimenti amministrativo, alleggerendo la burocrazia e accentuando la funzione di controllo, puntando sulla sussidiarietà. Poi gli interventi hanno riguardato l’approccio urbanistico, introducendo il principio della conformità, non della ricostruzione identica, con margini di flessibilità per adeguamenti alle necessità del futuro. Poi smitizzazione della pianificazione, a vantaggio di una programmazione più flessibile”.