A contraddistinguere il ritorno di Ascoli in zona gialla sono i primi tavolini già riapparsi in molti degli spazi esterni utilizzati lo scorso anno, ma questa ripartenza avviene, in realtà, con diversi nodi ancora da sciogliere rispetto all’applicazione del decreto governativo in materia. Diverse sono, infatti, le richieste di informazioni, a tutti i livelli, da parte di esercenti e ristoratori. Questo perché il decreto lascia spazio, in alcuni punti, a diverse interpretazioni. I dubbi di molti restano riguardo le modalità di utilizzo di verande, gazebo o altri spazi aperti ma coperti, ma anche sul discorso del coprifuoco alle 22 e la possibilità di trattenersi o meno fino a quell’ora, per i clienti, e se è prevista tolleranza per il tempo del ritorno a casa. Intanto, mentre già diversi ristoratori ed esercenti del centro storico ascolano che intendono riutilizzare le stesse aree esterne dello scorso anno, hanno proceduto con le semplici comunicazioni previste dall’Arengo per il rinnovo, anche chi non ha spazi disponibili di fronte alla propria attività sta valutando soluzioni sfruttando l’opportunità offerta dal Comune di poter utilizzare anche spazi più lontani, fino ad un massimo di 100 metri. Altra possibilità concessa, quella di utilizzare spazi condivisi da più attività, anche da settore food e negozi. Fatto sta che questa zona gialla sarà importante per capire se si riuscirà a risollevare un po’ il livello dei consumi senza però, di contro, innalzare – e per questo è importante continuare a rispettare le regole – anche il numero di casi positivi al Covid in città.