Gravissima perdita per Ascoli: è deceduto all’improvviso, causa una malattia fulminante, a 75 anni (avrebbe compiuto 76 anni tra qualche giorno), l’imprenditore Paolo Ferretti. Una notizia che colpisce duramente tutti coloro che lo hanno conosciuto e lo hanno apprezzato fino all’ultimo. Paolo Ferretti era un imprenditore dalle grandi doti, sempre proiettato in avanti, innovativo e sempre in grado di aggiornarsi costantemente e con grande entusiasmo. Attualmente, con la sua società, insieme ai figli, gestiva le sale cinematografiche cittadine, ovvero la multisala Odeon e quella all’interno del centro commerciale “Città delle stelle” (aveva gestito anche il Piceno fino a qualche anno fa). Se la città di Ascoli ha ancora dei cinema aperti lo si deve proprio a lui che con grande convinzione ha puntato sul settore e investito proprio per consentire al capoluogo piceno di restare al passo coi tempi e di poter continuare a beneficiare di sale cinematografiche importanti e avanguardistiche. E’ stato il primo a creare sul territorio piceno le multisale.
Ma oltre alla chance di avere garantito ad Ascoli, a tutt’oggi, sale cinematografiche all’avanguardia, Paolo Ferretti aveva fatto molto per la città. Uomo di fiducia di Berlusconi, avendo lavorato per anni nella Fininvest (poi Mediaset), aveva innanzitutto convinto il Cavaliere ad investire su Ascoli realizzando in zona industriale l’unica sede del “Biscione” nel centro Italia, a parte Roma, con tanto di sale per le produzioni televisive. Aveva anche accompagnato la fase iniziale dell’avventura politica di Berlusconi contribuendo alla nascita di Forza Italia sul territorio piceno.
Ma il vero “gioiello” regalato da Paolo Ferretti ad Ascoli è senza ombra di dubbio il Festivalbar, la storica manifestazione canora, per diversi anni, all’inizio degli anni Novanta. Perché in realtà è stato lui a portare il Festivalbar nel capoluogo piceno, ma non se ne è mai vantato. Un’occasione unica, per la città, di diventare un punto di riferimento nello scenario musicale nazionale, con i più importanti artisti italiani e del mondo che arrivavano sotto le cento torri- da Brian Adams ai Duran Duran e tanti altri ancora, tra cui l’esordiente Bocelli – e con una importantissima vetrina televisiva tra spot e trasmissioni a tutte le ore. Lui, Paolo, appassionato di musica, teneva molto alla sua città e aveva fatto di tutto anche per ottenere la prefinale della manifestazione. In quel periodo c’erano centinaia di artisti, tecnici, giornalisti e appassionati di musica che si fermavano per 10-15 giorni ad Ascoli. Un grande regalo per cui, forse, la città non lo ha mai ringraziato abbastanza.
Ma, dietro tutto questo, c’era una persona sempre disponibile, affabile, gentile, ironica. Un uomo che può essere – lui sì- definito un self-made man perché da solo aveva ottenuto risultati importantissimi in quei settori che più amava: la tv, la musica e il cinema. Ciao Paolo, ci mancherai…
Alla moglie, ai figli e ai nipoti vanno le più sentite condoglianze da parte della redazione della Gazzetta di Ascoli.