Grazie ad una convenzione tra il Comune e il Consorzio “Il Picchio” prenderà ora il via un progetto che prevede la creazione di un vero e proprio incubatore per la creazione di nuove imprese, start up giovanili, attraverso l’utilizzo di uno spazio condiviso per attività di formazione, assistenza progettuale, confronto con altre imprese, coworking e anche una serie di unità residenziali attrezzate per ospitare, come detto, circa 35 giovani che vogliano avviare progetti di auto imprenditorialità a vocazione sociale per crearsi un’occupazione. Il progetto, denominato “Coop-working” e ideato proprio dal Consorzio di cooperative sociali “Il Picchio” è inserito nell’ambito dell’Iti 2 per la rigenerazione del quartiere di Monticelli con finanziamenti per circa 300mila euro cui si aggiungeranno circa 100mila euro di cofinanziamento del soggetto proponente. Nello specifico, per l’utilizzo della struttura a tempo pieno, si ipotizza il coinvolgimento di 15 laureati (che verranno individuati attraverso i centri per l’impiego), 8 giovani “Neet” (in attesa di lavoro) e 12 disoccupati. Inoltre, si attiverà uno sportello di servizio per assistenza anche a cooperative cittadine e di informazione e supporto ai giovani ascolani in genere che volessero avviare un’attività.
L’obiettivo è quello di creare un punto di riferimento per creare nuove opportunità di lavoro – puntando sull’imprenditorialità nel settore del sociale – per i numerosi giovani ascolani ed evitare, a medio termine, anche ulteriori “fughe di cervelli”, considerando che – stando alla relazione progettuale del Consorzio “Il Picchio”, a Monticelli oltre il 34% dei giovani è “Neet”, ovvero costituito da ragazzi che dopo il diploma o la laurea vivono a casa dei genitori in attesa di opportunità lavorative. La sede di questo polo per la creazione di nuove imprese è stata individuata in un edificio di proprietà del soggetto attuatore del progetto e si trova a Brecciarolo. Al piano terra sono previsti spazi pubblici (quindi a disposizione di tutti) per co-working, postazioni informatiche, una sala riunioni, altri servizi, direzione e reception. Il primo e il secondo piano, invece, saranno destinati ad unità residenziali attrezzate anche per il lavoro condiviso, con stanze da letto e cucina, per accogliere i ragazzi che saranno ospiti a tempo pieno della struttura.