La passione per la politica con la “P” maiuscola, quella dei rapporti internazionali, delle relazioni diplomatiche, delle strategie e dei modelli governativi, lo ha portato ad avere contatti con figure e realtà di alto profilo della ricerca e dello studio del settore. E così Alberto Di Mattia, giovane ascolano già finito sotto i riflettori delle cronache locali per aver dato vita per la prima volta in città ad una lista civica ideata e completamente composta da ragazzi, denominata “Fuori dal tunnel”, adesso ha avuto la grande soddisfazione di avere a che fare con personalità di spicco riguardo l’analisi e lo studio della politica e della diplomazia mondiale: dal professor Joseph Nye, già preside della Kennedy School of Government di Harvard e collaboratore del presidente americano Clinton, al consigliere di legazione del Ministero degli Esteri, Lorenzo Trapassi. Senza dimenticare il contatto avuto con la rivista internazionale di geopolitica Limes e altre esperienze importanti. Abbiamo voluto sentirlo per farci raccontare di questa importante fase della sua formazione dopo aver conseguito la laurea in Scienze politiche internazionali.
Di Mattia, dalla passione politica nella sua accezione più alta fin da giovanissimo è arrivato ora, grazie anche al percorso di laurea in Scienze politiche internazionali, ad una serie di importanti contatti con grandi personalità del settore. Che effetto le ha fatto riuscire ad avere una corrispondenza, via mail, con un personaggio del calibro di Joseph Nye?
“E’ stata un’esperienza indimenticabile. Ho provato a contattarlo via mail proprio per la preparazione della mia tesi di laurea sul “Soft Power nelle relazioni internazionali” considerando che si tratta di un tema ideato e sviluppato proprio da lui. Ricevere la sua mail di risposta è stata una soddisfazione incredibile. Parliamo di una personalità di grande spessore: oltre ad essere stato preside della Kennedy School of Government dell’Università di Harvard è stato capo del National Intelligence Council e assistente del Segretario alla Difesa sotto la presidenza di Clinton. E’ stato gentilissimo e mi ha anche inviato gli auguri post laurea…”
Un altro contatto importante, lungo questo cammino formativo nel settore della politica internazionale, è stato sicuramente l’incontro con Lorenzo Trapassi, consigliere di legazione del Ministero degli Esteri e vice capo dell’unità per la formazione. Come è avvenuto?
“Ho avuto modo di partecipare ad un suo incontro all’Università di Teramo durante il quale sono intervenuto ponendogli una domanda e lui si è pubblicamente complimentato con me per il quesito posto. Complimenti che poi ha voluto rinnovarmi anche attraverso uno scambio di messaggi su Linkedin”.
A proposito di social, anche la nota rivista internazionale Limes si è accorta di lei…
“Sì, è vero. Avevo pubblicato un post su Instagram e mi ha fatto molto piacere vedere che il mio post era stato ricondiviso dal profilo ufficiale della rivista Limes. Non capita spesso…”
Adesso, dopo la laurea, come sta continuando a coltivare la sua passione per la politica e come sta sviluppando il suo percorso formativo?
“Attualmente sto seguendo un corso dell’Imesi, l’Istituto Mediterraneo Studi internazionali di Palermo per il rilascio del diploma di Alta specializzazione in studi internazionali dal titolo “Analisi e politiche delle emergenze globali contemporanee”, trattando temi come ad esempio l’emergenza immigrazione e l’emergenza Covid, sotto una chiave di lettura geostrategica sia nazionale che internazionale. Nel frattempo ho anche avuto contatti con l’associazione culturale di carattere storico-divulgativo “Renovatio Imperii” di Milano che conta 88mila followers su Facebook, grazie ad una pagina di caratura nazionale che si occupa di storia e geopolitica. Presto scriverò un mio articolo proprio per il loro sito di divulgazione. Infine, sono diventato membro associato dell’Istituto Ellenico della Diplomazia Culturale ad Ancona. Si tratta di una Fondazione scientifica creata ad Atene nel 2017 che si occupa dell’importanza della diplomazia culturale e di Soft Power”.
Un percorso importante proiettato sugli scenari internazionali, ma che non le impedisce di dedicarsi comunque alla sua città, Ascoli, attraverso i suoi coetanei di “Fuori dal tunnel”. Come definisce questa esperienza per dare voce ai ragazzi ascolani?
“E’ una bellissima esperienza che abbiamo deciso di avviare per poter dare un costruttivo contributo per la crescita della nostra città, indipendentemente dagli steccati politici. Il nostro primo obiettivo resta far capire che anche i giovani ascolani hanno idee innovative e che possono essere utili per il territorio. E’ stato sicuramente gratificante essere finiti anche alla ribalta nazionale, in tv e attraverso i social, per la nostra idea-messaggio delle valigie in piazza del Popolo che poi è stata ripresa anche in altre città italiane”.