La Galleria d’Arte Contemporanea “Osvaldo Licini” di Ascoli Piceno ospiterà la mostra collettiva “Un posto come un altro dove appendere il cappello”, nell’ambito del format Grandi Gallerie al Museo, ideato da Arte Contemporanea Picena.
La mostra, proveniente dalla Galleria Umberto Di Marino, è la narrazione degli oltre 25 anni di attività della galleria, attraverso una selezione di opere che attraversano tutti i linguaggi della contemporaneità, rappresentando l’accurata ricerca che negli anni ne ha guidato le scelte. L’attenzione alle trasformazioni del paesaggio in chiave antropologica ed economica, la rilettura di fenomeni geopolitici, il post-colonialismo e il fallimento del Modernismo sono solo alcune delle tematiche affrontate degli artisti con i quali si è costruito nel tempo un rapporto duraturo, ma anche con quelli che hanno attraversato la galleria soltanto per un progetto e nella visione dei curatori ospiti. La mostra è un tentativo di abbracciare idealmente tutte le riflessioni e le dinamiche che hanno contribuito ad un discorso corale e ad una visione di galleria come laboratorio di pensiero e luogo di intreccio di relazioni professionali, ma anche intellettuali ed umane.
Lo stesso titolo del progetto mette in luce una struttura dinamica ed eterogenea, infatti con questa espressione Bruce Chatwin definiva la propria idea di casa, identificandola come un luogo di passaggio, mai fisso e stabile.
“Un posto come un altro dove appendere il cappello” presenta un corpo anatomicamente irrequieto, impossibile da circoscrivere in una forma prestabilita o un contesto specifico e univoco. La galleria è intesa come un’istituzione costantemente in movimento e sempre in dialogo con nuove realtà al di là del white cube. Fin dai primi anni di attività nella periferia nord-est di Napoli, come negli anni successivi al trasferimento in città, la galleria ha portato avanti un programma di progetti e mostre in diversi spazi pubblici e privati, offrendo agli artisti, ai curatori, ai collezionisti e al pubblico tutto, un nuovo terreno di discussione e confronto sulle tematiche ad essa più care. Tanta attenzione ai linguaggi più nuovi e sperimentali e alla più ampia contaminazione, non può che attivare un confronto e un dialogo assolutamente stimolanti con il contesto museale della Galleria Licini caratterizzata dalla preziosa presenza delle figure mistiche ed estatiche dell’artista piceno. Anche la nostra Galleria sarà, per qualche mese, Un posto come un altro dove appendere il cappello!