Questa notte saranno ormai passati 5 anni dalla dolorosa ferita causata anche ad Ascoli e nel Piceno dal terremoto. Un incubo impossibile da cancellare e dimenticare, anche alla luce degli evidenti effetti provocati nel capoluogo e ancor più nei centri montani. Ebbene, a 5 anni di distanza dall’incubo, sono ben 752 le pratiche presentate all’Ufficio speciale per la ricostruzione da proprietari di immobili solo ad Ascoli città. Una mole incredibile di richieste che vede ancora in attesa dello sblocco dei contributi circa il 36% delle pratiche formalizzate, ovvero 283. E se i cantieri spuntano ormai come funghi in tutte le zone della città, con le imprese edili addirittura in difficoltà anche per reperire il personale, tantissimi altri interventi partiranno nei prossimi mesi. Interventi che, andandosi a sommare anche con le circa 400 richieste di lavori per l’ecobonus (al 110%) faranno di Ascoli la città dei mille cantieri. Delle 752 le pratiche presentate dai proprietari di immobili nel territorio comunale ascolano, 460 sono già state accolte con relativo sblocco delle somme necessarie alla realizzazione dei lavori. Lavori che già in una buona percentuale sono iniziati. Restano, invece, ancora in attesa dell’ok dall’Ufficio ricostruzione altre 283 pratiche, ovvero circa il 36% del totale. Richieste che sono ancora al vaglio degli uffici preposti e che, quindi, attendono lo sblocco dei relativi contributi previsti per poter aprire i cantieri. Entrando più nel dettaglio, le pratiche relative ad Ascoli città e le sue frazioni fanno riferimento in gran parte ad immobili ad uso residenziale, anche se non mancano pratiche per edifici destinati ad attività produttive o uffici. E le somme previste a copertura degli interventi variano, proprio in base alle tipologie di intervento da effettuare, da poco più di 10mila euro fino ad oltre 1 milione di euro. Si tratta, ovviamente, di fondi concessi sulla base del progetto di intervento e, quindi, sulla base dei costi previsti anche sulla base dei danni subiti da ciascun immobile. Le pratiche che, invece, hanno ricevuto uno stop da parte dell’Ufficio ricostruzione, ad Ascoli sono solo 9 e in prevalenza relative ad attività produttive, sia commerciali che di altro genere.