È stato rinviato a giudizio il quarantenne abruzzese accusato di minacce e molestie nei confronti della sua ex, un’ascolana di tre anni più giovane di lui. Per settimane, l’uomo non aveva dato pace alla ragazza e aveva iniziato a mandarle scriverle sms, a inviarle messaggi vocali, a insultarla e anche a recaersi sotto la sua abitazione e quella del nuovo compagno o di sua madre. Fino a quando, nell’aprile dello scorso anno, la situazione non è divenuta insostenibile e la ragazza si è recata dai carabinieri per denunciare quanto le stava accadendo. Ai militari dell’Arma, la trentasettenne ha portato i messaggi che l’ex ragazzo le aveva mandato nei quali usava frasi intimidatori e di insulti rivolte al suo nuovo compagno e a lei chiedendole di trovare a breve una soluzione prima che fosse stato lui a doverla trovare facendo anche esplicito riferimento ad alcune imprese di pompe funebri. Agli inquirenti, inoltre, la donna ha riferito anche di alcune telefonate in cui era stata pesantemente offesa e aveva fatto ascioltare alcuni file audio in cui il quarantenne manifestava l’intenzione di prenderla “a sventole”. Ma a far crescere ancor di più la paura nella ragazza era stato anche quando il suo ex le aveva mandato delle foto che ritraevano corde con cappi e nodi scorsoi manifestando poi l’intenzione di utilizzarlo non appena l’avesse incontrata. Inoltre, sempre attraverso i messaggi, aveva anche minacciato di voler affrontare il compagno della sua ex e in sella alla sua moto un giorno si era presentato sotto l’abitazione del giovane e aveva fatto alcuni giri del palazzo. Una serie di episodi che aveva non più sostenibile la situazione per la trentasettenne che si decise a denunciare il suo ex. Dall’inchiesta che ne è scaturita, si è arrivati ieri davanti al gup Alessandra Panichi che al termine dell’udienza preliminare ha disposto il rinvio a giudizio per il quarantenne difeso dal suo avvocato di fiducia, il penalista ascolano Umberto Gramenzi.