Circa 1.000 pratiche, sulle 2400 presentate agli uffici tecnici dell’Arengo per interventi post sisma o per l’ecobonus, fanno registrare abusi edilizi (molto spesso piccole difformità, ma anche casi più importanti). E questo, ovviamente, crea dei rallentamenti obbligati per l’apertura di apposite procedure di condono, dove possibile, prima di poter procedere con i cantieri. Un dato che si registra soprattutto considerando che in molti casi si tratta di immobili vecchi, di diversi decenni fa, quando era sicuramente meno stringente la maglia dei controlli incrociati. E mergono, dunque, a seguito delle verifiche documentali, casi di abusi edilizi (per la maggior parte sanabili). Per quanto riguarda la gestione dei procedimenti ordinari in materia di edilizia privata, sia per la ricostruzione post terremoto che per gli interventi di efficientamento energetico con l’ecobonus, il dato degli uffici comunali competenti fa registrare, per la precisione, tra il 2020 e il 2021 la gestione di 2.394 pratiche, con richieste di accesso agli atti, di cui 848 relative allo scorso anno e 1.546 all’anno che va a concludersi. Tra queste, per quel che riguarda più specificatamente le pratiche post sisma per la ricostruzione privata, sono 488 quelle finora istruite o sbloccate, di cui 337 nel 2020 e 151 nel 2021 (fino a novembre). Ci sono stati, inoltre, anche 436 rilasci di certificati di destinazione urbanistica (201 nel 2020 e 235 nel 2021), 1.375 comunicazioni di inizio lavori asseverate (596 nel 2020 e 779 nel 2021), 1.029 segnalazioni certificate di inizio attività (399 nel 2020 e 630 nel 2021).