Riunione Regione Marche e associazioni su Zes zona economica specialeAgevolazioni fiscali e semplificazioni burocratiche per un’area di 1.786 ettari (dato confermato dal Nuvap del Dipartimento Coesione). Sono le caratteristiche principali della Zona economica speciale che potrebbe essere istituita nelle Marche a breve.
La Regione e la Camera di Commercio questa mattina hanno convocato un tavolo con le associazioni di categoria e le parti sindacali per definire la migliore strategia utile a declinare le potenzialità della ZES. Presenti all’incontro anche l’assessore Stefano Aguzzi e i consiglieri regionali Carlo Ciccioli, Jessica Marcozzi, Renzo Marinelli, Andrea Putzu. Tra due settimane circa tutti gli stakeholders si riuniranno di nuovo per confrontare riflessioni e proposte alla luce delle informazioni acquisite nell’incontro di oggi.
“La Zes è uno strumento riconducibile ad un’area geografica – ha spiegato l’assessore al Bilancio Guido Castelli – costituita da territori anche non adiacenti, ma legati tra loro da nessi economici e funzionali con agevolazioni e positive ricadute sulle comunità coinvolte. Si tratta di un progetto ad ampio respiro che mira ad intercettare semplificazioni amministrative, finanziamenti infrastrutturali e misure di agevolazione fiscale a sostegno delle imprese operative e ubicate nell’area. Prerequisito per la Zes è l’inquadramento della Regione Marche tra le «regioni in transizione» contenuta nella proposta di Accordo di Partenariato inviato alla Commissione Europea il 17 gennaio 2022. L’Accordo dovrebbe essere formalmente approvato entro maggio 2022 e, una volta sancito il nuovo status della nostra Regione, si potrà procedere all’avvio del percorso di riconoscimento di una ZES prevede la stesura di un Piano di Sviluppo Strategico. Per farci trovare pronti quando sarà il momento abbiamo quindi riunito tutti i corpi intermedi del territorio e in base al principio di sussidiarietà, molto caro alla giunta Acquaroli, procederemo ad una mappatura delle zone potenzialmente ammissibili ai benefici così che si possa procedere alla zonizzazione dei territori da includere nella ZES sulla base di scelte che verranno sottoposte al vaglio del consiglio regionale”.
“Oggi – ha proseguito Gino Sabatini presidente della Camera di Commercio delle Marche – abbiamo aperto la riflessione istituzionale sulle prospettive legate all’individuazione di zone economiche speciali nella nostra regione; un primo passo cui seguiranno incontri di approfondimento sempre con il sistema associativo regionale. Con la regia di palazzo Raffaello, Camera Marche conferma la volontà di collaborare e farsi da raccordo naturale tra le realtà produttive rappresentate nei propri organi per ponderare le opportunità della ZES che potrebbe costituire un valore aggiunto alle altre misure su cui il tessuto economico marchigiano può già contare”.
La ZES è uno strumento individuato a livello nazionale per le Regioni in ritardo di sviluppo e in transizione, definito nei dettagli dalla legge. Deve comprendere almeno un’area portuale di rilevanza strategica, ossia con le caratteristiche stabilite dal regolamento (UE) n. 1315/2013, collegata alla rete transeuropea dei trasporti (TEN-T). Il porto di Ancona ha le caratteristiche richieste. La ZES presuppone un Piano Strategico centrato sullo sviluppo di infrastrutture nelle aree portuali, retroportuali e ad esse connesse (es. aree industriali, infrastrutture di collegamento). Consente il riconoscimento di agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative per l’esercizio di attività economiche da parte di aziende già operative o che si insedieranno nelle aree ZES.
Le possibili declinazioni della ZES, centrata sul porto di Ancona, sono: 1. ZES Marche – secondo l’impostazione tradizionale prevista dalla normativa; 2. ZES Sisma (ZESS) – focalizzata al sostegno dell’area sisma; 3. ZES Interregionale Marche-Abruzzo, da sviluppare in connessione con il progetto già approvato dell’Abruzzo, per costituire una ZES medio-adriatica; 4. Esistono poi profili «analoghi» alla ZES, quali le ZLS – Zona Logistica Semplificata (ad es. Emilia Romagna, Veneto, Piemonte).

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