Leoni d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia, Antonio Rezza e Flavia Mastrella, che calcano le scene dall’87 sempre firmando a quattro mani l’ideazione e il progetto artistico degli spettacoli, l’uno performer-autore e l’altra artista autrice, giungono nelle Marche con due spettacoli capaci di raggiungere un pubblico ampio e trasversale. Martedì 29 marzo al Teatro Bramante di Urbania la scena è per Io – proposto nel cartellone di Teatri d’Autore, stagione di prosa nei teatri storici della provincia di Pesaro e Urbino organizzata da AMAT con i Comuni del territorio e con il contributo della Regione Marche, del MiC e della Provincia di Pesaro e Urbino, mercoledì 30 marzo la stagione del Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno – promossa dal Comune con l’AMAT – ospita Fratto _ X. Poeti dell’assurdo, protagonisti di suggestioni quasi fotografiche e di duetti ai limiti del nonsense dalla dirompente comicità, Flavia Mastrella e Antonio Rezza sono personaggi anticonvenzionali e straordinari interpreti dell’insensatezza che spostano continuamente l’asse delle certezze dello spettatore. Con una produzione di Rezza Mastrella e La Fabbrica dell’attore – Teatro Vascello, a salire sul palco a Urbania con Io, un vero classico dei due artisti, sarà la comicità dissacrante e provocatoria di Rezza che si muoverà sulla scena disegnata e realizzata da Flavia Mastrella: i quadri di scena sono dei teli colorati che si prestano al racconto, completamente coinvolti nell’azione drammaturgica, di Io che cresce e scopre il mondo circondato da personaggi come il radiologo e il piegatore di “lenzora”, fino all’epilogo inatteso. “Anche questo allestimento scenico – si legge nelle note allo spettacolo – si avvale dei quadri di scena o teli intesi come arte. Le scene sono coinvolte completamente nell’azione drammaturgica, la struttura è di metallo sottile, sostiene i teli che, disposti in vari piani, risentono del movimento del corpo… Tutto barcolla. Il colore dei quadri si espande, il metallo si insinua nella stoffa, i cambiamenti di scena frequenti rinnovano in continuazione l’andatura cromatica. Il giallo, il rosso, il blu di vari tessuti e intensità rispondono in modo diverso alla luce che ne esalta inoltre le diversità della trama. I verdi in velo, i bianchi di seta, rete o traforati, compatti o trasparenti coprono il corpo rivelandone i contorni; i quadri mutanti hanno vita breve e vengono abbandonati in terra formando macchie colorate sparse in un mondo buio. La simmetria non esiste, le forme giocano in verticale, i personaggi siano essi solitari o raggruppati, risultano sempre simpatici e vittime di un’agglomerazione”. Fratto – X proposto ad Ascoli è uno spettacolo (mai) scritto da Antonio Rezza, in scena con Ivan Bellavista, l’habitat è di Flavia Mastrella. “Si può parlare con qualcuno che ti dà la voce? Si può rispondere con la stessa voce di chi fa la domanda? Due persone discorrono sull’esistenza. Una delle due, quando l’altra parla, – scrive Antonio Rezza nelle note allo spettacolo – ha tempo per pensare: sospetta il tranello ma non ne ha la certezza. La manipolazione è alla base di un corretto stile di vita. Per l’ennesima volta si cambia forma attraverso la violenza espressiva. Mai come in questo caso o, per meglio dire, ancora come in questo caso, l’odio verso la mistificazione del teatro, del cinema, della letteratura, è implacabile. Il potere sta nel sopravvivere a chi muore. Noi siamo pronti a regnare. Bisognerebbe morire appena un po’ di più”. “L’habitat Fratto_X – prosegue Flavia Mastrella – è un impeto da suggestioni fotografiche. Le immagini raccontano la strada che corre e l’impossibilità di agire. Scie luminose si materializzano con l’inquietante delicatezza dei fiori visti da vicino. Fratto_X è un ideogramma, insegue la leggera freschezza vibrante del tratto e il colore saturo dell’immagine in 3d. Una distesa di pelle calda organizza figure antropomorfe, sommerse dalla carne e dalla carnalità, vittime disponibili alla persuasione di massa. L’inutilità permea e comprime i personaggi che si affacciano da un divieto X. La Sedia, mezzo mutante color azzurro, pelle e ruggine, è presa in prestito dal teatro di narrazione. Il Telecomandato geneticamente alterato e il Miracolo dell’urbanizzazione sono sculture mobili dipendenti. La carcassa del guerriero viene riproposta come presenza epica solo nella forma e nell’atteggiamento”. Lo spettacolo è una produzione RezzaMastrella, Fondazione Teatro Piemonte Europa e TSI La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello. Informazioni e prevendite presso biglietterie AMAT / circuito vivaticket, biglietteria Teatro Ventidio Basso 0736 298770. Inizio spettacoli: Urbania ore 21.15, Ascoli Piceno ore 20.30.