guardiadifinanzaAgiva indisturbato e incurante dei divieti in materia di stupefacenti; nel corso di una perquisizione domiciliare, i Finanzieri del Comando Provinciale di Fermo hanno scoperto all’interno di un appartamento un vero e proprio laboratorio per la coltivazione “in house” della marijuana.
In origine, le investigazioni dei militari del Nucleo Mobile hanno riguardato un’ampia platea di nominativi, sui quali sono stati effettuati successivi approfondimenti, anche mediante l’analisi dei consumi dell’energia elettrica e delle altre utenze. In particolare, l’incrocio dei dati relativi alla localizzazione della fornitura di energia elettrica e all’intestazione dell’utenza ha attirato l’attenzione su un quarantottenne italiano domiciliato nel territorio comunale di Altidona. La sua posizione è apparsa da subito perlomeno sospetta, sia per la tipologia di contratto stipulato con la compagnia elettrica, sia per l’eccessivo consumo di corrente rilevato.
Dopo aver varcato la soglia dell’ingresso di casa, i militari del Gruppo si sono così imbattuti in un vero e proprio laboratorio per la produzione di sostanze stupefacenti: il salone della villetta era infatti destinato a luogo per l’essiccazione delle piante; un’altra stanza serviva per l’incubazione dei germogli, coltivati all’interno di un piccolo vivaio; in un ulteriore ambiente, infine, grazie alla presenza di lampade alogene, erano fatte maturare le piante già adulte.
Le ricerche, condotte anche con l’ausilio delle unità cinofile anti-droga, hanno permesso di sequestrare 27 piante di marijuana in fase di crescita, 14 piante in fase di essiccazione e 31 germogli di marijuana in stato embrionale, oltre all’intera strumentazione essenziale per la buona riuscita della produzione.
Le operazioni sono state poi estese ad un’altra abitazione, anch’essa nella disponibilità della medesima persona ed ubicata a pochi metri dalla precedente, dove è stata rinvenuta e sequestrata marijuana, già pronta per l’uso, custodita dentro un grosso barattolo in plastica posto sul ripiano della cucina. A conclusione dell’attività, sono stati sequestrati complessivamente 838 grammi di sostanza stupefacente, presumibilmente pronta per la commercializzazione.
Dato l’ingente quantitativo, immediatamente comunicato all’Autorità Giudiziaria fermana, il responsabile è stato denunciato a piede libero per il reato previsto dall’articolo 73 del Testo Unico sugli stupefacenti (“Produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope”), che prevede, nei casi più gravi, la reclusione da sei a venti anni e la multa da 26.000 a 260.000 euro. Con la finalità di evitare la possibile reiterazione del reato, è stata asportata e posta sotto sequestro l’intera strumentazione essenziale per la coltivazione.
Infine, ai sensi dell’art. 39 del Testo unico delle leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.), si è proceduto al ritiro cautelare a scopo precauzionale delle armi, regolarmente detenute, nella disponibilità dell’uomo (3 carabine e 1 pistola Browning, con relativo munizionamento).
Il costante e quotidiano impegno della Guardia di Finanza per la tutela della legalità e della salute pubblica ha permesso, ancora una volta, di prevenire l’immissione sul mercato di un considerevole quantitativo di stupefacente, la cui vendita “al dettaglio” avrebbe potuto fruttare guadagni illeciti per circa 65.000 euro. Le Fiamme Gialle proseguiranno le attività di accertamento, finalizzate ad aggredire il patrimonio accumulato grazie alla commissione dei reati collegati al traffico di sostanze stupefacenti ed a colpire, anche fiscalmente, l’accumulo di ricchezze illegali ed occulte.
Le condotte illecite sono attualmente al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e, sulla base del principio di presunzione di innocenza, l’eventuale colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove interverrà sentenza irrevocabile di condanna.

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Vice direttore della Gazzetta di Ascoli - Giornalista

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