“È grave – afferma il vice presidente della Regione Marche, Carloni – che una parte del parlamento nazionale e delle commissioni ostacoli l’approvazione di un decreto condiviso tra le Regioni e il Ministero della transizione ecologica, sul quale anche altri Ministeri competenti concordano. A distanza di due mesi è giunto il momento di decidere e assumersi le responsabilità. Abbiamo sostenuto convintamente l’assessore del Veneto, il leghista Federico Caner, coordinatore della Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni, che ha indetto una giornata di protesta a Roma, affinché la politica non si sovrapponga alle ragioni tecniche, alle questioni amministrative e al buonsenso nella gestione dei problemi, in questo caso quello dei cinghiali. C’è un ampio consenso trasversale, tra tutti gli amministratori delle Regioni, espressioni di coalizioni politiche diverse, sulla necessità che la bozza del decreto interministeriale di modifica all’articolo 19 della legge 157 del 1992, possa concludere il suo iter e venga emanato – aggiunge Carloni – questo decreto contiene due questioni attese dal territorio: l’ampliamento del periodo di caccia al cinghiale e la possibilità, da parte delle Regioni, di effettuare piani di controllo e selezione nelle aree protette. È ora che l’iter del provvedimento riprenda il suo corso, per risolvere un’emergenza nazionale, già ampiamente fuori controllo”.