Danni al patrimonio comunale per un totale di 9,5 milioni di euro: è questa la previsione di spesa (inserita nel Piano opere pubbliche per il prossimo triennio) per la sistemazione dei danni al patrimonio comunale (dalle scuole ai beni culturali ed agli uffici) causati finora dal terremoto: 3 milioni di euro da spendere nel 2017, come detto, per il risanamento degli edifici comunali danneggiati dal sisma; altri 3 milioni previsti nel 2018 e ancora 3 milioni nel 2019. Una somma importante, forse oltre l’immaginabile, che l’Arengo conta di andare a recuperare tra fondi statali per il terremoto e indennizzo dell’assicurazione sugli immobili comunali sempre per il sisma. Un dato cui si aggiungono ulteriori 500.000 euro (200.000 da fondi statali e 300.000 dalla Provincia) per risanare la scuola di San Domenico danneggiata dal sisma.
Un terremoto che sembra – stando alle previsioni dell’Arengo – essere costato caro all’Amministrazione comunale, considerando che la somma inserita ufficialmente anche nel nuovo Piano opere pubbliche per il triennio 2017-2019 è, come detto, di 9 milioni e mezzo di euro. Una cifra decisamente importante che dovrebbe servire a risistemare tutti i danni causati dal sisma alle scuole, rimesse in sicurezza in tempi record dallo staff tecnico comunale, ma anche ad edifici di prestigio come palazzo dei Capitani e la sua torre “cerchiata”, parte della pinacoteca civica e la relativa scalinata, gran parte della biblioteca comunale, la sala ex docens e gli uffici del Consorzio universitario piceno, i locali danneggiati della palazzina sud di Palazzo Arengo che ospitavano gli uffici tributi e altro ancora.
Una delle carte che l’Arengo si sta giocando per recuperare parte dei soldi necessari a coprire le spese per i danni del terremoto è quella relativa alla copertura assicurativa. Il Comune ha infatti sottoscritto e rinnovato negli anni questa ormai famosa polizza “all risks” che copre anche i danni causati dal terremoto. In tale direzione, dopo la denuncia dei danni subiti inoltrata dall’Amministrazione comunale, si sono già mossi i periti assicurativi per i sopralluoghi che poi consentiranno di arrivare all’individuazione dell’eventuale indennizzo. Dal suo canto, anche l’Amministrazione si è già mossa per le perizie di parte per cercare di stimare i danni – anche avvalendosi della consulenza esterna di una società specializzata – in maniera più precisa possibile.
L’altra strada che verrà intrapresa parallelamente è quella della richiesta anche dei contributi statali proprio per gli edifici danneggiati dal terremoto, con la presentazione delle schede Aedes e l’attivazione delle procedure previste.