La ripresa delle lezioni nelle scuole ascolane slitterà almeno fino a metà novembre (lunedì 14). Bisognerà attendere, infatti, i sopralluoghi dei tecnici abilitati della Protezione civile con la relativa compilazione delle schede di agibilità (Aedes).
E proprio ieri il sindaco si è incontrato con i dirigenti scolastici per illustrare la situazione e annunciare, seppure informalmente, il rinvio della ripresa delle lezioni per ora di una ulteriore settimana.
Quello che si profila ormai con certezza, all’orizzonte, è questo ulteriore slittamento dell’inizio delle lezioni (finora previsto per lunedì prossimo) nelle scuole presenti sul territorio ascolano, a fronte di uno scenario che è ancora complicato sia dal punto di vista degli interventi che per quel che riguarda le procedure. Se lo staff dei tecnici comunali coordinato dall’ingegner Curzi – al lavoro ormai senza sosta dallo scorso 25 agosto – ha praticamente già effettuato tutti i primi sopralluoghi di verifica dopo l’ultima forte scossa di domenica scorsa, riscontrando le varie nuove criticità emerse (la principale risulta nella sede di Villa S.Antonio), c’è da registrare purtroppo la necessità di attendere, per lo sblocco della situazione e l’eventuale ritorno sui banchi, la compilazione di tutte le schede Aedes di agibilità da parte dei tecnici abilitati della Protezione civile. Solo una volta formalizzate le dichiarazioni di agibilità o inagibilità, con relative eventuali prescrizioni, si potrà procedere con la riapertura delle sedi scolastiche. Una riapertura che dovrà, quindi, basarsi obbligatoriamente sugli ulteriori sopralluoghi dei tecnici abilitati. Fino a quel momento, dunque, tutto resterà sospeso. In tal senso, l’ordinanza del sindaco che per motivi precauzionali ha disposto la chiusura di tutte le sedi scolastiche sul territorio comunale fino a sabato prossimo (incluso) è destinata a prolungarsi. Dal punto di vista operativo, i tecnici comunali potrebbero anche iniziare subito – su input dell’Amministrazione – alcuni interventi-tampone per le ultime lesioni riportate dalle varie scuole dopo la scossa di domenica scorsa, per provare ad accelerare i tempi, ma ovviamente si dovrà sempre attendere l’arrivo dei tecnici della Protezione civile (attualmente impegnati per emergenze prioritarie) per poi riavviare il giro dei sopralluoghi e predisporre le varie schede di agibilità. Difficile, stante l’attuale scenario, pensare ad una riapertura delle scuole immediata, pur considerando che si potrebbe anche procedere con i lavori in alcune zone lasciando l’operatività in altre, come già accaduto per alcune scuole superiori.
A livello tecnico, gli esperti escludono già a priori la possibilità di andare a riprendere le lezioni in tendoni o utilizzando container (come richiesto dal Comitato scuole sicure). E le motivazioni sarebbero prettamente logistiche considerando che, oltre alla difficoltà di ottenere proprio container o tende non trattandosi di un comune nell’area di cratere del terremoto, ci sarebbe poi tutto il problema di andare ad urbanizzare le eventuali aree prescelte per l’ubicazione delle strutture, con allacci di acqua, gas e altri servizi. I tempi sarebbero troppo lunghi. A questo punto, l’ipotesi in piedi resta quella di andare a slittare ulteriormente la ripresa delle lezioni (come detto a metà novembre se non oltre) fino alle nuove dichiarazioni di agibilità per poi magari ridurre il periodo di festa durante le vacanze natalizie o recuperare altri giorni dal calendario scolastico, trattandosi comunque di una situazione di particolare eccezionalità.