E’ leader mondiale per alcuni prodotti nel settore delle materie plastiche e non solo, ma continua a pensare alle proprio radici, ad investire sul territorio e sulle risorse umane di valore e, in particolare, sui giovani di talento e di spiccate qualità. Dietro il marchio della Fainplast, la creatura del noto imprenditore ascolano Battista Faraotti, col timone aziendale ora condiviso con i figli Roberta e Daniele, c’è sempre il grande cuore di chi ama la propria terra e vuole contribuire alla sua crescita economica, occupazionale, ma anche sociale e culturale. Ed è lo stesso Battista Faraotti, nel confermare l’acquisizione di un ulteriore immobile nel territorio ascolano, ovvero il complesso ex Rein a Campolungo, a rimarcare la forte volontà di voler contribuire ad invertire la tendenza che ormai, purtroppo, contraddistingue molte zone dello Stivale, con la solita “fuga dei cervelli”.
La valorizzazione dei talenti
“Noi i talenti del territorio, – spiega l’imprenditore – vogliamo tenerli qui e valorizzarli. Apriamo le porte della Fainplast ai giovani validi, promettenti, per consentire loro di mettersi in gioco e costruirsi una seria prospettiva professionale”. “In particolare, per la nostra azienda, facciamo riferimento a chimici, addetti commerciali con conoscenza di lingue straniere e adeguatamente formati in relazione ai nostri prodotti e ingegneri. Proprio per questo abbiamo creato anche un valido percorso di collaborazione con Unicam e l’Università Politecnica delle Marche per attivare specifiche borse di studio per far lavorare le intelligenze, i “cervelli” locali, perché rimangano qui e collaborino al nostro costante processo di innovazione e diversificazione dei prodotti e di ampliamento dei mercati di riferimento. E sono proprio le Università a segnalarceli per un loro inserimento in azienda. Ma, oltre a questo percorso, chiunque abbia i requisiti richiesti e ritenga di avere le giuste caratteristiche può farsi avanti. Per noi le risorse umane hanno un grandissimo valore e c’è anche chi ha lasciato un posto fisso per venire con noi. Da questo punto di vista, curiamo moltissimo il welfare aziendale perché i nostri dipendenti e collaboratori sono la nostra ricchezza”. “Grazie alla qualità dei nostri prodotti – rimarca Battista Faraotti – oggi affrontiamo il mercato mondiale a testa alta e siamo presenti in tantissimi Paesi, dalla Cina all’Arabia e altri ancora, oltre all’Europa, ovviamente. Ma abbiamo comunque l’esigenza di investire costantemente sulle risorse umane. E vogliamo valorizzare i giovani talentuosi facendoli anche sentire imprenditori di loro stessi e riconoscendo loro royalties sui nuovi prodotti a cui lavorano”.
I numeri di Fainplast e l’innovazione a tutto campo
I numeri di Fainplast parlano chiaro: il fatturato 2022 di Fainplast ha superato addirittura del 25% quello dell’anno precedente, arrivando ad oltre 232 milioni di euro. Ma il valore aggiunto, oltre alla valorizzazione delle risorse umane, è garantito dall’innovazione. Come conferma lo stesso Faraotti, sono stati rinnovati tutti gli impianti aziendali che ora sono supertecnologici e automatizzati, con un investimento complessivo di circa 30 milioni di euro per innalzare ulteriormente la qualità della produzione diventando, tecnologicamente parlando, i primi in Europa. Inoltre, è previsto un ulteriore investimento di 5 milioni di euro per realizzare entro l’anno un impianto fotovoltaico in grado di coprire il 30% del fabbisogno di energia dello stabilimento, affiancandolo al cogeneratore già presente che coprirà un ulteriore 30% e, per la restante parte, facendo affidamento sul mercato del settore. Ma è soprattutto l’innovazione dei prodotti che ha portato Fainplast sul tetto del mondo. “Non produciamo solo pvc, – spiega Faraotti – ma anche materiale di alta qualità legato al settore fotovoltaico, come per i cavi “halogen free” che sono fondamentali in grandi ambienti, e un innovativo prodotto per il settore calzaturiero, Eva espanso, per nostri clienti che lavorano per griffes importanti nel settore della moda”.