Mense scolastiche, contro chi non ha intenzione di pagare si ricorre alle ingiunzioni fiscali, attraverso la società appositamente incaricata, per andare a recuperare gradualmente le somme non versate per i ticket delle mense scolastiche. Somme che, stando all’elenco dei crediti dell’Amministrazione comunale per quel che riguarda il servizio erogato nel corso anche degli anni passati, risultano pari a circa 106.000 euro per un totale di 153 ticket non pagati. Ed ora è in piena fase di attuazione l’azione di recupero, da parte della Abaco spa, proprio ricorrendo alle ingiunzioni fiscali nei confronti dei più ostinati debitori, ovvero coloro che nonostante tutto (ipotesi di rateizzazioni incluse) non hanno ancora provveduto a pagare le spettanze.
La fase delle riscossioni coattive entra, dunque, nel vivo, dopo che all’inizio della scorsa estate, grazie anche ad una strategia di confronto e di disponibilità verso le famiglie con reali problemi economici – posta in essere dall’assessore alla pubblica istruzione, Massimiliano Brugni, d’intesa con l’assessore al bilancio Daniele Gibellieri – che aveva portato a recuperare già una fetta consistente dei crediti sui ticket pari a circa 200 mila euro. In tal senso, si era percorsa anche la strada delle rateizzazioni e dell’accoglimento delle domande di iscrizione, nonostante un debito pregresso, per quei casi di sopraggiunte difficoltà economiche documentabili oppure nel caso di sopraggiunte difficoltà segnalate dal Servizio sociale. Per i “furbetti”, invece, ecco la decisione di procedere con le riscossioni coattive, proprio attraverso il sistema attualmente utilizzato delle ingiunzioni fiscali. Tutto il processo di regolarizzazione delle posizioni debitorie per le mense scolastiche era arrivato ad uno snodo fondamentale qualche mese fa, con l’approvazione in consiglio dell’apposito regolamento antifurbetti, voluto proprio dall’assessore Brugni per riequilibrare il peso dei costi del servizio e per una questione di equità nei confronti di chi ha sempre continuato a pagare regolarmente. E adesso, con le nuove regole, si è arrivati ad un sistema basato sul “prepagato”. Nel caso di mancato pagamento delle tariffe dovute, – recita il regolamento – l’Amministrazione provvede ad inoltrare apposito sollecito e, trascorsi 15 giorni dal ricevimento del predetto sollecito, provvede altresì all’invio di apposita diffida entro ulteriori 15 giorni. Trascorso tale periodo si avvia la procedura di riscossione coattiva”.