«Sono trascorsi oltre sette anni dal sisma del centro Italia ed ancora esistono macerie nei luoghi più disastrati». E’ il monito del presidente del Collegio Geometri e G. L di Ascoli, Leo Crocetti che precisa: «Credo sia opportuno quindi ricordare l’iter in parte fallimentare che ha caratterizzato questa emergenza almeno fino al 2021. Questa non vuole essere una critica gratuita, ma segnale evidente del tempo trascorso, a causa della burocrazia, e che condiziona sempre e comunque i buoni propositi degli addetti ai lavori come geometri, ingegneri, architetti e geologi».
Il presidente Crocetti prosegue: «Un aspetto sicuramente importante riguarda il susseguirsi delle nomine dei commissari che si sono avvicendati in questo periodo. Come categoria abbiamo purtroppo toccato con mano le difficoltà riscontrate dalle nomine di Errani, della De Micheli, tanto che facemmo pressione affinché fosse nominato un tecnico con capacità specifiche. A quel punto, dietro diretta pressione proprio del Comitato Geometri delle Marche, fu scelto Farabollini, presidente dei Geologi delle Marche nonché docente di sismologia ed altre materie connesse all’Università di Camerino. Tirammo un sospiro di sollievo, ma ci accorgemmo in breve tempo, che però non gli avevano dato pieni poteri ed ecco che il suo operato finiva immancabilmente nel mucchio di carte in vista di approvazione, e che si rimpallavano tra i vari Ministeri. Poi fu la volta dell’ex magistrato Legnini, con poteri sensibilmente maggiori, ma anche questa volta la macchina della ricostruzione stentava a partire in quanto, forse, ai governanti di allora interessavano più le tabelle, le percentuali. Per avere un decreto di “inizio lavori” abbiamo sudato veramente sette camicie».
Il presidente Crocetti conclude: «Nell’ultimo anno abbiamo visto all’opera Guido Castelli, da allora molto è stato fatto in merito alla semplificazione; senza la concomitanza del Superbonus 110% sicuramente tanti cantieri sarebbero partiti mentre altri sarebbero già terminati. L’attuale Commissario ha sempre dato e continua a dare la massima disponibilità per cui tante richieste che abbiamo avanzato sono state esaudite. Nei vari incontri interprofessionali ha sempre dimostrato la sua disponibilità e questo credo sia stato un segnale di buon auspicio per recuperare il tempo perduto. Come categoria dei Geometri, così come gli altri Ordini professionali, abbiamo sempre messo a disposizione le nostre risorse e continueremo a farlo anche con gli altri Enti interessati alla ricostruzione. I geometri, che ho l’onore di rappresentare, credono fermamente che questa sia la strada giusta, anche se occorre ancora velocizzare l’iter burocratico, affinché si possa iniziare la vera ricostruzione di interi paesi e le tante malcapitate famiglie, che ancora vivono nelle casette di prima emergenza, possano tornare in una casa».