Favorire l’adozione nelle piccole e medie imprese marchigiane di modelli di organizzazione del lavoro family friendly. Questo l’obiettivo dell’Avviso pubblico appena pubblicato dalla Regione Marche. I modelli che si intende proporre sono orientati al benessere delle lavoratrici e delle loro famiglie, con l’effetto di potenziare la produttività, la qualità del lavoro e la diffusione di strumenti utili alla conciliazione vita-lavoro al fine di salvaguardare la permanenza al lavoro delle donne. “Questa misura – spiega l’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione professionale, Stefano Aguzzi – rappresenta una sperimentazione che vuole essere una buona pratica da attuare nelle aziende e presso i liberi professionisti, per azioni di conciliazione tra vita familiare e lavorativa a favore delle proprie dipendenti. Azioni che diventano prioritarie se si pensa ad un contesto regionale in cui l’evoluzione del mercato del lavoro penalizza la componente femminile che sconta una più accentuata riduzione della partecipazione delle donne”. Nel terzo trimestre 2023, rispetto allo stesso periodo del 2022, si registra -2,3% a fronte del -1,2% della componente maschile e un andamento in controtendenza per l’occupazione: a fronte del marginale incremento degli uomini (+0,1%) le donne occupate diminuiscono del 2,0%. “Segnale questo – sostiene Aguzzi – che induce a pensare che la minore occupazione femminile è in parte attribuibile alla difficoltà delle donne a conciliare i tempi di lavoro con i tutti gli altri tempi di vita”. Per cercare di ridurre questo gap, la Regione Marche vuole sostenere, con risorse pari a 2ml di euro del PR Marche FSE+ 2021 -2027 2021, progetti che consentiranno alle lavoratrici con figli minori e/o con di familiari non autosufficienti, di usufruire non solo di forme di flessibilità degli orari (smart working/telelavoro) ma anche di servizi specifici educativi e socio sanitari. Il progetto presentato potrà prevedere tutte o alcune delle seguenti azioni: sostegno alla flessibilità degli orari di lavoro attraverso la sperimentazione di modalità di lavoro quali il telelavoro o lo smart working; sostegno all’attivazione di servizi educativi per l’infanzia; all’attivazione di servizi proposti nell’ambito di attività estive, nonché pre e post-scuola per figli in età scolare. Possono fare domanda di contributo le piccole e medie imprese (PMI) in forma singola od associata (ATI/ATS) e i liberi professionisti della regione, che dovranno presentare una scheda progetto contenente le azioni per la riorganizzazione del lavoro in ottica family friendly, incluse in un Piano di welfare aziendale, condiviso con le rappresentanze sindacali aziendali o della contrattazione collettiva, tramite sottoscrizione di apposito accordo sindacale di welfare aziendale. Ciascuna singola impresa/libero professionista può accedere ad un solo finanziamento per un importo massimo di euro 150.000,00 e ad euro 350.000,00 in caso di ATI/ATS. La domanda va presentata esclusivamente tramite il sistema informatico SIFORM2 all’indirizzo internet https://siform2.regione.marche.it nelle seguenti scadenze: la prima finestra, con una dotazione finanziaria di € 1.000.0000,00, decorrerà dal 10° giorno successivo a quello di pubblicazione dell’Avviso sul BURM ed entro il 30 aprile 2024 con dotazione finanziaria pari ad 1 milione di euro. La seconda finestra, con una dotazione di pari importo della prima (1 milione), decorrerà dal 13 gennaio 2025 fino al 31 marzo 2025.