Arriva il momento di fare in conti in tasca al commercio ascolano. E, ovviamente, anche a chi lavora nel settore turistico. L’obiettivo, sui cui si cerca adesso di stringere i tempi, è quello di quantificare con la maggiore precisione possibile il danno economico indiretto causato dal terremoto a partire dal 24 agosto e fino alla fine dell’anno. Solo dati alla mano, infatti, Ascoli può tentare di far sentire la propria voce e provare, in collaborazione con la Regione, ad individuare possibili agevolazioni o fondi per aiutare i due settori in preoccupante difficoltà. Tutti i numeri dovranno essere portati sul tavolo della prossima riunione degli Stati generali delle attività imprenditoriali locali di commercio e turismo, riconvocata dall’assessore comunale Filiaggi per il prossimo 12 gennaio, laddove si dovranno tirare le prime somme per fornire poi riferimenti precisi agli uffici regionali, in modo da poter poi muoversi e individuare gli eventuali canali di finanziamento a sostegno delle imprese effettivamente danneggiate.
La Confcommercio, per stringere i tempi alla ricerca delle cifre corrette sui danni indiretti subiti da commercianti e operatori turistici, ha provveduto a scrivere invitando chi avesse subìto una rilevante flessione degli incassi, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a compilare uno specifico modulo. Augurando un 2017 “meno faticoso dell’anno appena passato e con maggiori soddisfazioni economiche”, l’associazione di categoria chiede agli operatori commerciali e del turismo di collaborare per quantificare i danni indiretti subiti a causa del terremoto.
“Il sisma di fine agosto-ottobre e le sue conseguenze – scrive la Confcommercio – ancora pesano sulla nostra città, ma speriamo che sia un’esperienza da archiviare, anche se ora dobbiamo fare i conti con i danni creati al tessuto imprenditoriale cittadino. Nel recente incontro avvenuto in Comune con l’assessore alle attività produttive Alessandro Filiaggi, è stato stabilito di quantificare in qualche modo le perdite economiche delle imprese cittadine, sia nei danni reali – per fortuna molto limitati seppure, ahinoi, presenti – ma soprattutto nei danni indiretti: mancati introiti per la contrazione del mercato, diminuzione della clientela, disdette nel settore turistico-ricettivo, mancate prenotazioni per i mesi futuri”.
“Anche se la normativa attuale non contempla in modo puntuale tale tipologia di danni – prosegue la lettera – è intenzione dell’Amministrazione Comunale insieme a noi
associazioni di categoria, chiedere alla Regione Marche ed agli organi nazionali preposti di intervenire in qualche modo per ottenere benefici economici. In questa prima fase conoscitiva, però, è importante quantificare nel modo più preciso possibile la realtà del danno economico subìto”.
Da qui l’invito a compilare e restituire o reinviare il modulo appositamente predisposto, sul quale verrà mantenuta la massima riservatezza, per poter raggiungere l’obiettivo prefissato. Il prossimo gennaio, come detto, si dovranno esaminare tutti i dati raccolti dalle associazioni di categoria e dall’Ordine dei commercialisti e ragionieri, sperando che si possa già a ragionare su numeri indicativi degli effetti che il sisma ha indubbiamente avuto sugli incassi delle attività locali, in particolar modo di negozi e alberghi.