Se il blitz dei vandali nella chiesa di Sant’Angelo Magno riporta l’attenzione sui teppisti che continuano a danneggiare il patrimonio cittadino, rappresenta, in realtà, l’ultima testimonianza, di una lunga serie di atti vandalici, nell’arco degli ultimi dieci anni, che hanno preso di mira gran parte del patrimonio cittadino. Già di recente è stato “colpito” anche l’auditorium del Polo universitario, mentre nello scorso mese di febbraio erano finiti nel mirino dei teppisti prima il chiostro di San Francesco (come già successo altre volte) imbrattato con bombolette spray e poi il monumento al Cristo redentore sul colle del Sacro cuore. A gennaio, inoltre, i vandali erano entrati nella scuola di via San Serafino provocando danni. Nel gennaio dell’anno prima, stessa sorte era toccata all’ex convento di San Domenico sempre nella zona della Piazzarola, con ignoti che avevano distrutto porte, arredi, vetri. Nel luglio 2021, c’era stato il danneggiamento della pietra all’ingresso della chiesa di San Francesco dopoché, un anno prima, era stato imbrattato ancora il chiostro di San Francesco. Nel 2019, l’elenco si allungava con i danni alla fonte battesimale nella chiesa di San Pietro Martire e poi, fino ad arrivare al 2015, ecco danni all’auditorium Neroni ed erano poi stati imbrattati il ponte romano, il ponte di Cecco, Palazzo Pacifici, il Ventidio Basso, il Filarmonici, il loggiato di piazza del Popolo, la torre dell’ex Gil e altri beni. Un lungo, triste, elenco.