Cgil e Filcams di Ascoli intervengono sulla notizia della sospensione di alcune attività ad Ascoli. “Apprendiamo – si legge in un comunicato delle sigle sindacali – che sabato scorso l’Ispettorato del Lavoro, all’interno di un attività di controllo nei pubblici esercizi del centro storico di Ascoli ha rilevato irregolarità tali che hanno portato al provvedimento di sospensione di ben 5 attività di ristorazione-bar per presenza di lavoratori in nero, anche minorenni, violazioni sulla normativa in tema di salute e sicurezza. Quello che è avvenuto sabato rappresenta purtroppo solo la punt dell’iceberg”. Luana Agostini, Segretaria Generale della Filcams Cgil spiega: “Da anni la Filcams Cgil della provincia di Ascoli denuncia la situazione nella quale si trovano le lavoratrici e i lavoratori del territorio provinciale di questo settore. La situazione appare sempre la stessa, le condizioni di lavoro del comparto del turismo nella nostra provincia hanno causato la fuga dal settore o dal territorio di numerosissimi lavoratrici e lavoratori qualificati e spesso giovani. E pensare che ogni giorno dobbiamo leggere della presunta mancanza di volontà di lavorare da parte dei giovani. Dobbiamo dire, a queste condizioni li capiamo davvero”.
“La situazione consueta nei bar, ristoranti e stabilimenti balneari è fatta di lavoro nero, lavoro grigio, con part time finti e falsi contratti a chiamata che celano l’evasione dei contributi INPS e delle imposte, i salari sono sotto la soglia di povertà e si aggirano i CCNL, i contratti a tempo pieno e a tempo indeterminato sono una percentuale irrisoria, i turni di lavoro sono insostenibili, e non esiste il riposo settimanale.” -conclude Agostini-“Tutto questo nonostante la maggior parte dei Contratti Nazionali del Turismo siano scaduti da diversi anni, determinando una perdita di salario enorme.”
“Ancora una volta, come già in passato, – afferma Daniele Lanni, segretario confederale della Cgil Ascoli insieme a Luana Agostini – chiediamo al prefetto e alle istituzioni di convocare con la massima urgenza un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali, le associazioni dei datori di lavoro Confcommercio, Confesercenti e Confindustria e l’ispettorato del lavoro per affrontare quella che è ormai diventata una emergenza democratica”.