Si apre oggi il “17 Festival”, una intensa “due giorni” musicale al Teatro delle Fonti a Ripatransone che vedrà sul palco, questa sera  I Hate my Village e Appino (+ Special Guest Brunori Sas). Domani, 9 giugno, invece, con open act di J.And, sul palco saliranno Mecna e Nello Taver. E proprio Mecna, artista di rilievo nello scenario musicale italiano e protagonista anche all’Ascoli Summer Festival nel 2022 (in piazza del Popolo) ha rilasciato a Lucia Di Mattia un’intervista molto particolare prima della sua esibizione di domani.

 

Lucia Di Mattia intervista Mecna.

DSC03152Preferisci scrivere a mano o sulle note del telefono? Scrivi con la destra o con la sinistra?

Preferisco scrivere le mie idee sulle note del telefono. È comodo perché posso farlo ovunque e non rischio di perdere foglietti o quaderni. Su carta scrivo con la destra, sul cellulare con entrambe.

Ti capita mai il bisogno di mettere in pausa la musica?

Sì, mi capita. Anche se la musica è una parte fondamentale della mia vita, a volte ho bisogno di una pausa per ricaricare le energie e trovare nuove ispirazioni. Penso che sia importante staccare ogni tanto per ritrovare quella freschezza e creatività necessarie per continuare a fare musica con passione e sincerità. Inoltre, prendermi del tempo lontano dalla musica mi permette di vivere esperienze che poi posso tradurre in nuove canzoni.

Una cosa che ti fa stare bene in un giorno di tour?

L’unica cosa veramente importante in tour è fare un buon pranzo con la band, in maniera rilassata. E’ il momento che amo di più.

Hai bisogno più di stare bene o male per scrivere musica?

Ovviamente male.

DSC03408-2La forma è importante tanto quanto il contenuto? Ci sono le canzoni, questo caso il contenuto, e poi c’è tutto il resto,  la forma- cioè, materiale promozionale, foto, video, grafiche, abbigliamento

La forma è sicuramente importante, ma per me il contenuto rimane sempre al centro. Le canzoni sono il cuore del mio lavoro, sono ciò che voglio esprimere e condividere con il mio pubblico. Detto questo, la forma, intesa come tutto ciò che accompagna e presenta la musica – dalle grafiche ai video, all’abbigliamento – è cruciale per creare un’immagine coerente e un’esperienza completa. La cura dei dettagli visivi e promozionali aiuta a comunicare meglio il messaggio e a coinvolgere più profondamente chi ascolta. Insomma, forma e contenuto devono andare di pari passo per creare qualcosa di davvero significativo e memorabile.

Una canzone che avresti voluto scrivere tu?

“We cry togheter” di Kendrick Lamar.

Se potessi essere un personaggio di un film, chi saresti?

Robin Williams in Mrs Doubtfire.

C’è un’epoca storica in cui vorresti vederti?

No, direi che è stata giusta questa. Ho avuto modo di appassionarmi davvero a qualcosa prima di vedere le passioni essere molto più accessibili. Ho vissuto il prima e il dopo di internet con tutti i risvolti positivi e negativi che ne derivano, nella musica e nella vita in generale.

DSC03387Saresti più uno scultore-pittore del Rinascimento o pianista compositore del ‘700?

Non riesco a desiderare un passato che non ho vissuto.

Nel mondo della musica di oggi c’è anche gente di talento che preferisce seguire il trend – quindi in qualche modo “nasconde” o mette da parte il proprio vero gusto musicale – pensi che il giorno che questo cambierà sia lontano?

No, questo succede da sempre e succederà per sempre. Ognuno se ne accorge ad un certo punto, dipende molto dall’artista. C’è chi se ne accorge e vuole fare in modo che non accada più, e c’è chi se ne frega e continua a fare qualcosa che non sente veramente.

Quanto è possibile nella nostra “epoca social” venire apprezzati dal pubblico senza il bisogno di costruirsi un personaggio, estremizzandone alcune caratteristiche o particolari per evidenziare il “sono diverso” a tutti i costi?

Viviamo in un’epoca in cui i social media hanno un ruolo enorme nel modo in cui gli artisti vengono percepiti, e spesso sembra che costruirsi un personaggio e estremizzare certe caratteristiche sia l’unico modo per emergere. Tuttavia, credo ancora fermamente che sia possibile essere apprezzati dal pubblico per la propria autenticità. Personalmente, cerco di essere il più genuino possibile, sia nella mia musica che nel modo in cui mi presento sui social. Penso che le persone riconoscano e apprezzino l’onestà e la trasparenza. È sicuramente più difficile e richiede più tempo, ma alla fine penso che costruire un rapporto reale e sincero con il proprio pubblico valga molto di più che cercare di essere ‘diverso’ a tutti i costi.

EBC3617C-C1B3-497D-9166-C7E20A7D0EFAQual è il complimento che ricevi più spesso? Ce n’è invece uno che ti farebbe piacere ricevere ma che ancora nessuno ti ha fatto? Puoi rispondere anche solo sì o no, in modo da non toglierti la sorpresa di riceverlo in futuro.

Mi piacerebbe di più che la gente mi dicesse “pensavo fossi più alto, sapevo che eri alto ma sinceramente pensavo di più…”

Pensi che la cultura sia a prescindere un bene per un individuo o credi che una conoscenza ad alto livello faccia perdere l’immaginazione e di conseguenza creatività?

Tutto ciò che è arte muove e arricchisce le persone.

C’è una dote che vorresti avere?

Fare canzoni stupide. Sarebbe un enorme sollievo per me.

Ti ricordi il primo disco che hai comprato?

“Spice” delle Spice Girls.

DSC03712-2Musica americana o british?

Americana.

Una cosa che più non sopporti nel mondo d’oggi? E una che ti piace?

Non mi piace questa moda diffusa delle sigarette elettroniche. Il modo in cui la gente tiene in mano quelle cose e le porta alla bocca mi fa uscire fuori di testa. Invece una cosa che mi piace è il sushi.

(foto di: Lucia Di Mattia)

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