Palazzi controllati dall’alto, attraverso un drone (ovvero una telecamera aerea) anche in via Trieste, per verificare, anche dopo le ultime scosse del 18 gennaio, lo stato degli edifici del centro storico. Ieri e oggi, la ditta incaricata è tornata a lavorare per monitorare la situazione, nello specifico, lungo tutto il corso. Un lavoro che ha richiesto anche un provvedimento relativo a sosta e traffico, con restrizioni necessarie a consentire gli interventi di monitoraggio nella massima sicurezza ed evitando possibili problemi.
Proprio per l’esigenza, da parte della ditta Tecno Art, incaricata del monitoraggio dall’alto degli edifici del centro, di poter eseguire i rilievi finalizzati a definire lo stato di conservazione degli immobili nella zona di via Trieste, è stata messa a punto un’ordinanza comunale che è entrata in vigore proprio ieri mattina istituendo il divieto di sosta e di transito, in determinate fasce orarie, proprio nel centralissimo corso dietro piazza del Popolo. Nello specifico, nella giornata di ieri è stato istituito il divieto di sosta con rimozione forzata (su entrambi i lati) dalle ore 12 alle 17 nel tratto di via Trieste dall’altezza di piazza Arringo fino all’incrocio con corso Mazzini. Inoltre, si è interdetta temporaneamente la circolazione veicolare, dalle 14,30 alle 15,30, nello stesso tratto.
Per oggi, invece, si è replicata l’istituzione del divieto di sosta dalle ore 12 alle 17, sempre con rimozione forzata, nel tratto di via Trieste dall’incrocio con corso Mazzini fino a piazza S.Maria Intervineas, su entrambe le carreggiate e su tutta la piazza. Inoltre, si è deciso sempre oggi di interdire temporaneamente la circolazione veicolare dalle ore 14,30 alle 15,30, sempre dall’incrocio con corso Mazzini fino a piazza S.Maria Intervineas. Interdizione che sarà limitata all’esecuzione dei rilievi.
Un monitoraggio, quello sullo stato degli immobili e la loro conservazione che l’Arengo ha ritenuto necessario proseguire proprio per valutare con attenzione tutti i rischi possibili esistenti per la pubblica e privata incolumità. Ed in tal senso una buona parte del lavoro era stata già svolta a fine novembre scorso. L’utilizzo del drone, ovvero di una telecamera aerea che consente di riprendere i palazzi dall’alto, è stato ritenuto molto utile, dall’Arengo, proprio per garantire una visione alternativa a quella che si potrebbe avere dal basso.