Prende corpo, attraverso un comitato spontaneo di cittadini, il percorso per arrivare alla fusione dei Comuni di Ascoli e Folignano con l’obiettivo di garantire maggiore solidità per il futuro del territorio. Un cammino che porterebbe, come avvenuto per numerosi altri comuni italiani, maggiori trasferimenti statali – circa 2 milioni di euro all’anno per 15 anni – oltre a più opportunità di finanziamenti attraverso bandi, miglioramento dei servizi e anche possibili effetti positivi anche a livello fiscale e per le assunzioni.
Proprio in linea con la visione dell’Anci, anche per fronteggiare il tema dello spopolamento, c’è adesso questo primo nucleo di cittadini che si sta attivando nella direzione di un possibile accorpamento tra Ascoli e Folignano per contare tutti di più e ottenere maggiori risorse e servizi. Un’iniziatica sulla scia anche dal percorso intrapreso dal Comune di Pescara insieme a quelli di Montesilvano e Spoltore che, dopo circa 10 anni contrassegnati anche da un referendum, si concluderà formalmente nel 2027. Nel caso dei due comuni piceni, l’ipotesi di un accorpamento porterebbe a sommare i 45.483 residenti ad Ascoli al primo gennaio 2024 con quelli presenti sul territorio di Folignano, alla stessa data, pari a 8.739 residenti, arrivando a un comune con una popolazione complessiva di oltre 54mila abitanti. Con diversi parametri che, quindi, scatterebbero. E si stanno già affiancando altre voci, anche qualificate, a supporto dell’iniziativa che, tra l’altro, viene seguita da vicino anche dall’associazione “Fusione Comuni coordinamento nazionale” che ha già accompagnato solo negli ultimi anni la fusione di oltre 70 comuni. Considerando che le proposte avviate, a parte quella di Ascoli in fase embrionale, sono più del doppio.
Come si potrà procedere lungo il percorso per la fusione dei due Comuni di Ascoli e Folignano? La procedura prevede, come passaggio iniziale, l’indizione di un referendum consultivo a livello comunale, sulla base anche degli statuti e regolamenti degli enti direttamente interessati dal procedimento. Per quanto riguarda il Comune di Folignano è prevista la raccolta di almeno 500 firme a sostegno della richiesta di referendum, mentre ad Ascoli le firme richieste sono mille. I Comuni poi dovrebbero stabilire date e modalità per lo svolgimento delle consultazioni referendarie su cui chiamare i cittadini ad esprimersi positivamente o negativamente sulla fusione. In caso di risposta affermativa dalle urne riguardo la fusione, la proposta verrebbe approvata. Seguirebbero poi le delibere consiliari dei due enti con l’attestazione dei risultati e della regolarità delle operazioni referendarie. Entro 60 giorni dalle comunicazioni ufficiali dei risultati, la giunta regionale approverebbe la proposta di legge per la fusione dei Comuni che verrebbe poi trasmessa all’Ufficio di presidenza dell’assemblea legislativa regionale per arrivare, entro 15 giorni dalla data di adozione, alla Provincia ed ai consigli comunali interessati per la formulazione di un parere di merito (entro 60 giorni dalla ricezione). Poi si tornerebbe in consiglio regionale per l’approvazione definitiva.