Il prefetto di Ascoli ha coordinato nella mattinata di oggi una riunione delle forze di polizia e degli uffici preposti al controllo della sicurezza dei luoghi di lavoro, alla quale sono stati invitati a partecipare il Sen. Castelli, Commissario della ricostruzione post sisma 2016, l’Ing Trovarelli, dirigente dell’Ufficio Speciale Ricostruzione Marche Sisma 2016, il responsabile della Cassa Edile Ascoli e Fermo Arch. Capriotti, per avere un quadro complessivo delle dinamiche della ricostruzione privata e pubblica post sisma nel prossimo anno, in ragione della esigenza di assumere tutte le misure organizzative rivolte, sia a rafforzare le attività di controllo del rispetto della sicurezza nei cantieri edili, sia quelle rivolte alla prevenzione antimafia.
Per quanto riguarda la ricostruzione privata è stato riferito che, allo stato, nei comuni del cratere della provincia di Ascoli sono attivi 1500 cantieri e a breve saranno avviati nuovi 500 cantieri. Per la ricostruzione pubblica sono attivi 200 cantieri e sono in atto le procedure amministrative per l’avvio di altri 200 cantieri. Trai quali è stata segnalata la procedura di gara in corso per l’aggiudicazione dei lavori, per un importo di 53 milioni di euro, per la realizzazione dei piani di appoggio nel comune di Arquata del Tronto.
Castelli, Commissario straordinario per la ricostruzione post sisma 2016, ha assicurato che a breve sarà adottata l’ordinanza per l’avvio della Piattaforma informatica, che sarà alimentata con i dati del settimanale di cantiere e badge di cantiere e nella quale sono previsti finanziamenti, per l’avvio di corsi per l’ apprendimento della lingua italiana, a favore di lavoratori stranieri da occupare nei cantieri edili.
E’ stata segnalata dalla Cassa Edile la previsione per il prossimo anno della presenza nei cantieri edili di imprese foranee pari al 50% del totale e la necessità di reperire maestranze da occupare nei cantieri. Analoga importanza riveste la necessità di conoscere la sistemazione alloggiativa dei lavoratori e le modalità organizzative, al riguardo, delle imprese. La difficoltà a reperire i lavoratori da impiegare nella ricostruzione rende possibile, come successo in altre realtà interessate da eventi sismici, il tentativo di penetrazione delle organizzazioni criminali attraverso l’attività illecita di intermediazione e sfruttamento di manodopera (ex art. 603 bis c.p.). Da ciò deriva l’esigenza di rafforzare i presidi per l’attività investigativa e di controllo del territorio, sulla base delle risultanze scaturite dal monitoraggio dei flussi di manodopera. Si è convenuto che una forte attività di prevenzione del delitto art. 603 bis CP risulta indispensabile anche per evitare insediamenti nel territorio provinciale di soggetti appartenenti e/o collegati con organizzazioni criminali che, come accaduto altrove, possono comportare un peggioramento della situazione dell’ordine e sicurezza pubblica in questa provincia, per la consumazione di delitti e la commissione di attività criminali di carattere estorsivo nei confronti di un tessuto economico ancora sano. Ai fini della prevenzione antimafia il controllo dei cantieri edili diventa essenziale strumento per la verifica della presenza di infiltrazioni delle organizzazioni criminali attraverso l’intromissione nelle attività di cantiere, mediante la filiera dei subappalti.